Due mesi di verbali accumulati sull’auto di Giuseppe Mosconi nonostante il cartello: “Il proprietario è deceduto”.
Una storia che fa male al cuore quella che arriva direttamente da Piacenza e che racconta la fine della vita di Giuseppe Mosconi. Una solitudine che si spegne in silenzio, senza fare rumore. L’uomo aveva 68 anni, pensionato di Fombio (comune del Basso Lodigiano) ed è morto all’ospedale un mese dopo il ricovero. A raccontare la sua fine è stata una passante, incuriosita da quei due cartelli appesi alla sua macchina che raccontano quanto accaduto. Il primo, molto triste, dice che “il signor Mosconi Giuseppe, il proprietario della vettura, è ricoverato in medicina d’urgenza”. Il secondo, tragico, poco sopra “il sig. Mosconi Giuseppe è deceduto” ed è corredato dai suoi lineamenti intrappolati in una foto. A svelare cosa si nasconde dietro questa storia è il fratello che, intervistato a Repubblica, ha confessato che avevano da anni interrotto i rapporti: “A settembre Giuseppe si è sentito male ed in macchina è corso in ospedale a Piacenza da solo – racconta – aveva qualche problema di salute. I medici mi hanno telefonato, ma non ho potuto andare a visitarlo per colpa dell’emergenza Covid. Dopo la sua morte credo che l’auto sia rimasta nel posteggio; era aperta, quindi non posso dire chi abbia messo quei cartelli, io non sono stato, forse un suo amico”. I funerali, con successiva cremazione, sono stati celebrati nella chiesa parrocchiale di Fombio, il suo paese natale, nel pomeriggio del 19 ottobre.
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Quella di Giuseppe non è l’unica storia drammatica raccontata in questo periodo di Covid-19. Sono tantissime le famiglie divise, i parenti separati dal dramma dell’emergenza sanitaria, gli imprenditori che finiscono per morire o togliersi la vita. I numeri sono spaventosi e si concentrano in gran parte in nord Italia. Tra gennaio e aprile, in Lombardia sono morte circa 24mila persone in più della media degli altri anni, ma solo 14mila decessi sono risultati correlati direttamente al Covid-19. Sono queste le conclusioni di uno studio condotto dall’University College London e pubblicato sulla rivista Plos One. Lo studio ha esaminato il numero dei decessi in ognuna delle 7.251 aree in Italia durante i primi 4 mesi dell’anno ed è stato confrontato con le previsioni basate sui dati del 2016-2019. Moltissime le morti di cui si parla poco perché non sono legate direttamente alla pandemia pur essendone in parte condizionate. Tantissime le storie come quella di Giuseppe che muore solo in ospedale mentre la vita scorre, va avanti e si moltiplica, anche su quella che è sempre stata la sua macchina.
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