“Favori sessuali in cambio di case Aler”, accertato il racket delle case sfitte. Nel mirino una marocchina di 33 anni e un suo connazionale. Sfondavano la porta e facevano allacciare luce e gas.
Scoperto un racket delle occupazioni abusive a Milano, secondo quanto emerso dai primi risultati delle indagini della Digos. Due giorni fa gli agenti, in collaborazione, con la Polizia postale, hanno eseguito tre perquisizioni personali e dofomiciliari, sequestrato cinque cellulari e indagato quattro persone per concorso nel reato di concussione e reati in materia di immigrazione.
Le operazioni di indagine sono scattate relativamente al fenomeno delle occupazioni abusive degli alloggi gestiti da Aler, zona sud del capoluogo lombardo. Il tutto era partito dalla segnalazione fatta da tre donne che, nel mese di febbraio, avevano raccontato alle autorità degli illeciti di un uomo italiano. Descritto di “mezza età” e dipendente dell’Aler, l’uomo avrebbe infatti promesso alle vittime, in cambio di favori sessuali e denaro, un appartamento da poter occupare immediatamente.
Secondo quanto emerso dalle investigazioni, tale dipendente (ora in pensione) non sarebbe coinvolto in tale vicenda. E anzi, a seguito di tutta una serie di intercettazioni telefoniche, è stato addirittura scoperto che era una delle tre donne “testimoni” – una marocchina di 32 anni con precedenti penali e irregolare – a gestire una vera e propria rete di contatti.
La 32enne si occupava di indicare gli appartamenti sfitti a diversi suoi connazionali, e non solo, che avevano necessità di un alloggio. Insieme a lei vi era anche un complice: un 33enne italiano, che lavorava come “tecnico” ed era in grado di sfondare le porte e allacciare abusivamente luce e gas agli occupanti che accettavano la richiesta della donna.
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Le autorità hanno sequestrato i telefoni cellulari con cui la coppia organizzava le occupazioni abusive, mentre durante le persquisizioni domiciliari è stato ritrovato a casa della donna un connazionale di 26 anni che si era messo in contatto con lei per ottenere una sistemazione. In questo periodo di attesa, viveva insieme alla 33enne, alla quale versava il pagamento dell’affitto in nero. Il ragazzo, estraneo alla vicenda, è stato indagato poiché irregolare sul territorio nazionale: del suo caso se ne sta occupando ora l’Ufficio Immigrazione della Questura, che espleterà le procedure di espulsione dall’Italia.
Dal canto suo, la polizia spiega inoltre che il 64enne incensurato, pensionato dell’Aler, “non si è distinto per potenzialità delinquenziale ed è oggetto di indagini per quanto raccontato su di lui dalle tre donne“.
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