Ristoratori, Ncc, gestori di pub, di bar. E poi l’indotto del settore turistico, e non solo: anche estetisti e parrucchieri. Le voci della protesta di ieri a Roma.
“Fino ad oggi siamo stati tranquilli, ma dal momento in cui non avremo da mangiare per le nostre famiglie, rischiamo di arrabbiarci“. Sembra una minaccia, ma non lo è. In realtà è la voce della disperazione e della paura di tanti lavoratori e tante lavoratrici dei settori forse più massacrati dalla pandemia e dalle sue conseguenze: turismo, ristorazione, intrattenimento.
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All’arrivo della marcia a piedi di protesta dei ristoratori e degli Ncc da Firenze, arrivata di fronte al Pantheon, la manifestazione si è animata, ed ha preso ancora più forma il coro di voci e più che altro di richieste. Una vera e propria invocazione di sostegno reale, concreto da parte di ristoratori, Ncc, autisti di pullman, agenzia di viaggio, gestori di bar e di pub, musicisti, partite Iva, lavoratori di indotto e servizi, ambulanti, estetisti e parrucchieri. Categorie professionali a rischio e già da mesi in crisi profonda. Nel servizio video le interviste.
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