Alessandro Pagano (Lega): “Decreto Ristori bis? Poche risorse e regole assurde”

Mentre in Italia si allarga la maglia delle regioni in cui viene applicata la chiusura di bar e ristoranti, a commentare le misure del decreto Ristori Bis è il vicecapogruppo della Lega alla Camera Alessandro Pagano: “Se il buongiorno si vede dal mattino, il Dl Ristori bis parte già male. Stesse criticità dei decreti precedenti: poche risorse, distribuite male e con regole assurde”.

alessandro pagano - meteoweek.com

Altre regioni si aggiungono alla lista delle zone in cui sono applicate restrizioni ferree, tra cui la chiusura del servizio al tavolo per bar e ristoranti. Una notizia pessima, per un settore che già con la chiusura alle 18:00 aveva manifestato il suo dissenso. Il rischio è di chiudere per sempre. In tante piazze si era allora messo in chiaro: siamo disposti a rinunciare al nostro lavoro, ma “tu ci chiudi, tu ci paghi“. Contestualmente Conte aveva già annunciato una serie di ristori volti a supportare le attività più colpite dalle chiusure. Questi annunci si sono tradotti nel Decreto Ristori (5 miliardi messi a disposizione) e nel Decreto Ristori Bis (altri 2,7 miliardi di euro). Tra le misure adottate: contributi a fondo perduto, proroga della cassa integrazione e credito d’imposta per l’affitto dei locali. A commentare duramente il decreto Ristori Bis è ora il vicecapogruppo della Lega alla Camera Alessandro Pagano: “Se il buongiorno si vede dal mattino, il Dl Ristori bis parte già male. Stesse criticità dei decreti precedenti: poche risorse, distribuite male e con regole assurde”.

Poi Pagano passa a indicare quelle che a suo parere sono mancanze gravi nella distribuzione delle risorse: “Basti pensare al riferimento al mese di aprile per i cali di fatturato e alla solita indicazione dei codici Ateco che, vista la loro genericità, finiscono sempre per escludere attività produttive incolpevoli, come per esempio quelle impegnate nella filiera della ristorazione che ormai si è fermata, dei produttori di celle frigorifere, delle lavanderie e così via”. Infine, un attacco alle risorse, oltre al modo in cui sono distribuite, passando per il nome: “Del resto, un testo fumoso e lacunoso già dal nome stesso: ‘ristoro’ e non ‘risarcimento’ significa che il Governo non risarcisce esattamente per quanto perso, ma riconosce solo qualche mancetta. La Lega è pronta a dare battaglia in Parlamento affinché tutti i soggetti economici danneggiati ricevano risorse concrete e adeguate, non mancette o qualche pacca sulla spalla”.


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Il decreto Ristori Bis, intanto, è già stato trasformato al Senato in emendamento al primo decreto sugli indennizzi in favore della attività più colpite. Tirando le prime somme, sarebbero 153mila le attività economiche toccate dal decreto Ristori-bis. Al centro del dl, attività specifiche come gelaterie e pasticcerie (Ateco 561030), gelaterie e pasticcerie ambulanti (Ateco 563000), bar e altri esercizi simili senza cucina (Ateco 561041) e gli Alberghi (Ateco 551000). Tali attività potranno ottenere, inoltre, un ulteriore 50% aggiuntivo sui ristori: il surplus è previsto nel caso in cui una regione passi da una zona di rischio moderato a una zona di rischio più alto, ad esempio passando dal giallo all’arancione o rosso.


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In sostanza, il 50% in più è riservato a chiunque lasci l’area gialla. Per questo, una prima tranche di soggetti coinvolti nella maggiorazione comprenderà anche coloro che sono da poco entrati in zona arancione, dove è consentito solo l’asporto fino alle 22 e la consegna a domicilio.

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