Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha diffuso una diretta in cui si lascia andare a un lungo sfogo contro il governo.
Un lungo sfogo contro il governo. In questo è consistito l’ultimo intervento del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, pubblicato come diretta su Facebook. Nel parlare della situazione del coronavirus in Campania, il governatore non si è risparmiato diverse stoccate all’esecutivo. Dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al ministro degli Esteri Luigi Di Maio, passando per il sindaco di Napoli Luigi De Magistris: il governatore campano non ha risparmiato nessuno.
Campania in zona rossa?
La rabbia di De Luca nasce dal fatto che, stando alle anticipazioni emerse finora, probabilmente stasera – venerdì 13 novembre – il ministro della Salute Roberto Speranza annuncerà le nuove Regioni passate in zona rossa, che dovrebbero essere Toscana e Campania. E se, fino a un mese fa, il presidente della Regione minacciava i suoi cittadini di chiudere tutto, ora non accetta che la Campania venga considerata come un territorio a rischio massimo. O meglio, sostiene che i provvedimenti avrebbero dovuto essere presi molto prima. “Decideranno in queste ore… Se il governo prende misure di rigore il mio commento è meglio tardi che mai”, ha specificato.
La Campania ha il più basso tasso di mortalità Covid
“Oggi abbiamo 3.900 nuovi contagi con una percentuale di positivi su 25 mila tamponi quasi che è del 16,5 per cento. Da tre o quattro giorni la percentuale di positivi sui tamponi scende. La Campania ha il tasso più basso d’Italia per mortalità Covid, non solo da febbraio ad oggi ma anche nei mesi settembre-novembre”, ha spiegato De Luca in diretta. Per questo secondo il governatore adesso la Regione non dovrebbe essere considerata zona rossa.
De Luca contro tutti
Gli “sciacallaggi” alla Campania
De Luca, infuriato, ha poi parlato di “sciacallaggi” e “strumentalizzazioni”, portati avanti da “qualche irresponsabile” che “continua a sporcare l’immagine di Napoli e della Campania”. E ha ricordato che lui stesso aveva proposto – e chiesto al governo – di “chiudere tutto ad ottobre”. Invece, ha continuato, “c’è stata una moltiplicazione di conflitti tra territori e categorie economiche, una situazione caotica derivante da una scelta fatta dal governo, che noi non abbiamo condiviso. Abbiamo proposto la linea del rigore, da soli. Ora sembrano tutti rigoristi, è una vergogna assoluta, tipica dell’Italia di oggi”.
Le critiche al sindaco di Napoli
Durissima è stata la critica nei confronti del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che a detta di De Luca nei giorni delle proteste a Napoli era troppo preoccupato di fare “il turista” e “girare per le tv per sporcare l’immagine di Napoli e della Campania per farsi pubblicità“. Altro errore del sindaco del capoluogo, per il governatore, è la mancanza di controlli sugli assembramenti pericolosi che si verificano sul lungomare durante il weekend.
Gli assembramenti sul lungomare di Napoli
Secondo De Luca, “gli assembramenti devono essere vietati, contestati, contrastati da forze dell’ordine e polizia municipale. Non c’era nessuno. Quell’immagine ha determinato una svolta nell’opinione pubblica nazionale e una spinta a chiudere tutto. Quelle immagini motivano non la zona rossa ma la zona stra-rossa. Sono cose vergognose e sapete chi avrebbe dovuto decidere… ma era impegnato a fare il giro delle televisioni per farsi pubblicità”.
L’Italia divisa in zone
Poi il presidente della Campania si è scagliato contro il governo e la sua decisione di dividere il territorio italiano per zone di rischio, in modo da non dover penalizzare aree che non se lo meritano. De Luca l’ha definita “un’idiozia”: “Le zone rosse, gialle, arancioni, non mi fa né caldo né freddo. Mi sembra una grande idiozia. La scelta di affidare la decisione sui colori delle Regioni è una idiozia per far nascondere il governo dietro i numeri per non assumersi la responsabilità di chiudere tutto”.
Il messaggio diretto a Conte
E un messaggio specifico l’ha riservato per il premier Conte. “Arriva un fax del presidente del Consiglio che ci informa che arriva l’Esercito”, ha detto. E ha aggiunto: “Ma chi vi ha chiesto niente? Ma sulla base di che cosa? L’ospedale da campo è una grande idiozia. Ci vorrebbe uno spazio come un campo da calcio e poi il problema è il personale, gli anestesisti che mancano. Ne hanno mandati solo 7 in Campania”.
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L’attacco a Di Maio
Infine De Luca si è rivolto al ministro degli Esteri Di Maio. Anche per lui le parole spese non sono state di complimenti. “Alla lista degli sciacalli si è aggiunto ieri il nome illustre di un eminente politico, campano manco a dirlo. Tale Luigi di Maio. Luigi di Maio era fra quelli che facevano campagna elettorale un mese e mezzo fa contestando alla Campania il delitto di aver realizzato l’ospedale modulare sprecando il denaro pubblico. Questo esponente di governo avrebbe dovuto impegnarsi per far arrivare il personale che manca, era uno che voleva tenere il commissariamento della Campania. Avremmo fatto la fine della Calabria, o peggio, dove i commissari di governo fanno cose da pazzi. E parla, parla…”.
Le accuse al governo
Ma l’attacco più duro è riferito all’intero governo: “Ho avuto modo di dire a qualche esponente del Pd che, se bisogna stare al governo con questi personaggi, per quello che mi riguarda, sarebbe meglio mandare a casa il governo. Non è tollerabile nessun rapporto di collaborazione quando vi sono al governo ministri alla Spadafora, che ha raccontato bestialità non più di una settimana fa, o come questo signore di cui ho fatto il nome. Ricordate che questo personaggio l’ho sfidato a un dibattito pubblico, da anni, rinnovo l’invito. Spero non faccia il coniglio come ha fatto negli anni precedenti”.
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