Bollettino coronavirus 13 novembre: nuove zone rosse in Italia

Il bollettino sanitario del ministero della Salute del 13 novembre con i dati riguardanti l’epidemia di Covid-19 in Italia. I primi dati.

Il bollettino del ministero della Salute di oggi 13 novembre, riporta 40.902 nuovi contagi, 254.908 tamponi effettuati, 550 i decessi. Sono oltre 30 mila i ricoverati con sintomi da Covid in reparti ordinari in Italia: con l’aumento di 1.041 unità nelle ultime 24 ore sono ora 30.914, secondo i dati del ministero della Salute.

Le Regioni più colpite

Sono 10.634 i nuovi casi in Lombardia nelle ultime 24 ore. Seguono il Piemonte (5.258) e la Campania, dove con l’incremento 4.079 malati la curva di aumento rallenta (ieri erano 4.065). Più in basso ci sono il Veneto (3.605), il Lazio (2.925), la Toscana (2.478) e l’Emilia Romagna (2.384). Sul totale di 550 vittime nelle ultime 24 ore, 118 sono state registrate nella sola Lombardia.

È di pochi minuti fa la notizia del cambio di casacca di cinque regioni. Il Veneto rimarrebbe in zona gialla, i dati di oggi della Regione sotto la lente di ingrandimento in queste ultime settimane, sono i seguenti:

Il Veneto ha registrato 3.605 nuovi positivi nelle ultime 24, ma con un numero di tamponi record, 47.000 – dei quali 17.000 molecolari e 30.000 rapidi -. Lo ha detto il governatore Luca Zaia, facendo il consueto punto sul Covid in regione. “Se facessimo il confronto fra i tamponi fatti oggi e quelli del 21 marzo scorso, il momento più nero – ha spiegato Zaia – possiamo dire oggi avremmo dovuto trovare oltre 9.000 positivi. In quella data a marzo, infatti, avevamo 412 contagi con 2.170 tamponi fatti. Oggi facciamo 23 volte i test di marzo”. Se il tasso di positivi sui tamponi in quel momento era intorno al 20%, “oggi – ha aggiunto Zaia – siamo sul 7-8%, in sostanza la metà della primavera scorsa”. Complessivamente, dall’inizio dell’epidemia, il Veneto ha processato 2.529.000 tamponi molecolari, e 543.000 rapidi.

Balzo di contagi in Basilicata

Un balzo di contagi da coronavirus: per la prima volta in Basilicata ne sono stati registrati oltre 350 in un giorno, a fronte comunque di un numero record di tamponi processati. Secondo quanto reso noto dalla task force regionale, nelle ultime 24 ore sono stati processati 2.269 test: sono risultati positivi 364 (300 dei quali riferiti a cittadini residenti in Basilicata, 57 a Matera). Il totale dei lucani attualmente positivi è cresciuto da 3.187 a 3.439. Registrato anche un decesso (73 in totale le vittime lucane). In salita anche il numero dei ricoverati (da 153 a 164) e delle terapie intensive (da 19 a 23). La task force ha inoltre segnalato 46 guarigioni (in totale 804). Dall’inizio dell’emergenza, in Basilicata, sono stati analizzati 123.016 tamponi, 117.702 dei quali sono risultati negativi.

bollettino covid 13 novembre

Covid nel Lazio: Rt in calo, dato incoraggiante

“Oggi su oltre 28 mila tamponi nel Lazio (-810 rispetto a ieri) si registrano 2.925 casi positivi (+239), 34 i decessi (-15) e +411 i guariti. Il rapporto tra positivi e i tamponi sale leggermente. Sono 3.018 i ricoveri (+65) e 260 in terapia intensiva (+1)”. Così l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato. “Superati i 3 mila ricoveri, ma la rete ospedaliera nonostante il forte stress sta tenendo grazie alla rimodulazione messa in campo” ed ha inoltre aggiunto: “Valore RT in calo a 1,04. Dato incoraggiante: il virus rallenta e le misure adottate mostrano di essere efficaci”. “Non bisogna mollare proprio adesso e fare attenzione questo weekend a mantenere il rigore nei comportamenti ed evitare assembramenti”.


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In Abruzzo 15 morti e 683 nuovi casi, salgono ricoveri

Sono 683 i nuovi casi di coronavirus accertati nelle ultime ore in Abruzzo: sono emersi dall’analisi di 4.769 tamponi, numero record di test eseguiti in un solo giorno: è risultato positivo il 14,32% dei campioni analizzati. Si registrano 15 decessi recenti: il bilancio delle vittime sale a 661. Gli attualmente positivi al virus si avvicinano a quota 12mila e aumentano rapidamente i ricoveri: in ospedale ci sono 624 persone, 25 più di ieri. Il totale dei casi di Covid-19 dall’inizio dell’emergenza ad oggi arriva a 17.774. Dei nuovi casi, 486 – cioè il 71,16% – sono riferiti a tracciamenti di focolai già noti. Il nuovo positivo più giovane ha un mese, il più anziano 98 anni. Quelli con età inferiore ai 19 anni sono 99: 29 in provincia dell’Aquila, 13 in provincia di Pescara, 21 in provincia di Chieti e 36 in provincia di Teramo. I 15 decessi riguardano persone di età compresa tra 56 e 99 anni: 13 in provincia dell’Aquila, uno in provincia di Teramo e uno in provincia di Pescara. Gli attualmente positivi sono 492 più di ieri e arrivano a quota 11.908: 567 pazienti (+20 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva e 57 (+5) in terapia intensiva, mentre gli altri 11.284 (+467) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl. I guariti sono 5.205 (+176).

Covid in Puglia, positivo primario di pneumologia

Su 8.461 test per l’infezione da Covid-19 sono stati registrati oggi in Puglia 1.350 casi positivi: 472 in provincia di Bari, 67 in provincia di Brindisi, 176 nella provincia BAT, 269 in provincia di Foggia, 113 in provincia di Lecce, 239 in provincia di Taranto, 11 residenti fuori regione, 3 casi di provincia di residenza non nota. Ci sono stati 22 decessi: 10 in provincia di Bari, 12 in provincia di Foggia. Attualmente i positivi sono 22.511.

Nuovo record di positivi al Covid in provincia di Taranto: sono 239 quelli indicati dal bollettino epidemiologico della Regione Puglia, il numero più alto dall’inizio della pandemia. Tra i nuovi contagiati c’è anche il dirigente medico del Reparto di Pneumologia dell’ospedale Moscati, Massimo Soloperto. Ad annunciarlo è stato lo stesso pneumologo con un post su Facebook. “Per mesi – ha scritto – ci siamo affrontati tra le mura del mio ospedale, adesso ha scelto un campo di battaglia più personale per una lotta corpo a corpo. Amici cari, sono risultato positivo al Covid. Sto bene, solo qualche linea di febbre che va su e giù e una profonda stanchezza”. “Spero che vada tutto bene e di riprendermi al più presto per cercare di aiutare – ha aggiunto – più persone possibili da questa grave epidemia e per aiutare la mia famiglia della Pneumologia Moscati, dal mio Direttore ai colleghi e personale sanitario, che rappresentano i miei fratelli e che stanno dando l’anima per salvare la gente operando in condizioni di estrema difficoltà – ha sottolineato infine il dirigente medico – dovuta agli enormi carichi di lavoro e responsabilità. Presto, se Dio vorrà ,tornerò nella mischia con loro”.

Articolo in aggiornamento

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