“Tampone sospeso” o “Tampone solidale” è la nuova pratica nata a Napoli grazie all’idea di Angelo Melone, presidente di “Sa.Di.Sa”, richiamando l’antica tradizione del “caffè sospeso”.
Da martedì 17 novembre partirà la campagna di covid-screening a Napoli, un’opportunità offerta a fasce sociali economicamente deboli di potersi sottoporre al tampone al costo sociale di 18 euro. Tale spesa verrà abbattuta, grazie a chi vorrà supportare il progetto, donando tamponi a chi non può sostenerne il costo. Ciò sarà possibile all’interno della Basilica di San Severo fuori le mura (Piazzetta san Severo a Capodimonte), rione Sanità. “Tampone sospeso” è il termine usato per definire questa nuova pratica, prendendo in prestito il nome dall’usanza nata alla fine della seconda guerra mondiale del “caffè sospeso” cioè offerto ai bisognosi da un cliente che ne paga due pur bevendone uno. Con la campagna di covid-screening sarà dunque offerta questa possibilità esclusivamente previa prenotazione al numero dedicato 3792151320.
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È Angelo Melone la mente a capo di questa idea. Melone, presidente di “Sa.Di.Sa” (acronimo di Sanità, Diritti in Salute), associazione che intende fornire un valido supporto nell’ assistenza sanitaria, promuovendo iniziative, attività di prevenzione e cura, convenzioni mediche ed aiuto nei casi di malasanità ha dichiarato: “Siamo partiti dalla convinzione che per arginare il contagio è necessario una screening di massa da fare con prezzi accessibili. Da un’analisi dei costi abbiamo compreso che un tampone può essere venduto a 18 euro senza alcun fine di lucro perciò abbiamo scelto di offrire il servizio a questa cifra”. Dunque, un’iniziativa nata anche a supporto delle tempistiche per effettuare il test: fare l’esame in ospedale è quasi impossibile così come rivolgersi all’Asl significa attendere settimane prima di poter eseguire il tampone. Tutto ciò porta spesso chi se lo può permettere di rivolgersi a privati, spendendo anche fino 90 euro per eseguire un tampone.
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“Abbiamo voluto lanciare un messaggio: sul Covid non si deve lucrare. Il Governo non ha messo un tetto al costo del tampone nel privato ma spesso la gente non può permettersi di pagare questi soldi. Anche 18 euro per certe famiglie dei quartieri più poveri possono essere un ostacolo. Vogliamo sensibilizzare il mondo artistico, dello sport, i professionisti chiedendo loro un contributo per consentire alle famiglie di farlo gratuitamente. Da domani avremo il conto corrente per ricevere i contributi”: spiega il presidente di Sa.Di.Sa. Un’iniziativa che ha già 100 persone prenotate per il primo giorno e che ora potrebbe prendere piede anche in altre città: “Mi stanno chiamando da tutt’Italia perché vogliono replicare il nostro progetto nelle loro realtà”: ha aggiunto Melone.
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