Veneto, Emilia e Friuli, definita la nuova ordinanza che entrerà in vigore dal 14 novembre: negozi chiusi la domenica, consumazioni nei bar e ristoranti solo al tavolo, e limitazioni ai cittadini over 65. Formale l’appoggio del ministero della Salute.
Nuove misure restrittive in Veneto, Emilia e Friuli: con l’ordinanza comune, si dispone la chiusura dei negozi la domenica, la possibilità di fare sport solo in periferia e il divieto delle passeggiate nei centri storici. Inoltre, con il documento firmato a 6 mani, sono previsti anche la serrata dei centri commerciali nei prefestivi, lo stop ai mercati e l’obbligo di consumare cibi e bevande dalle 15 alle 18 esclusivamente seduti a tavola.
Le misure restrittive entreranno in vigore a partire da sabato 14 novembre, e dureranno fino al 3 dicembre incluso. Forte l’intesa con il governo, tanto che l’ordinanza condivisa dalle Regioni è stata appoggiata dal ministero della Salute. Alla luce degli ultimi dati, lo scopo è quello di contrastare gli assembramenti, troppo frequenti e pericolosi nelle Regioni del Veneto, del Friuli Venezia Giulia e dell’Emila Romagna.
“Abbiamo l’ordinanza. Non è un atto d’imperio, ma è anche un po’ un fallimento”, ha annunciato il governatore del Veneto, Luca Zaia. “È un segno dei tempi, perché in un mondo dove si rispettano regole non servirebbe a nulla. Si cerca di intercettare gli irriducibili. È un fallimento sociale perché il buonsenso non è per tutti“, ha poi sottolineato il presidente della Regione, che aveva già fatto sapere di essere intenzionato comunque “a lavorare pancia a terra” – nonostante la decisione del governo di tenere il territorio in zona gialla.
Il govenatore friulano, Massimiliano Fedriga, ha illustrato la nuova ordinanza nell’ultima conferenza stampa, parlando di “aggregazioni troppo numerose” e dell’importanza di “abbassare l’indice di contagio“. “Grazie a uno sforzo enorme stiamo tenendo meglio, anche se la situazione è critica. Per questo l’ordinanza non punta a dare multe, ma di dare delle regole condivise per limitare al massimo la circolazione del virus e tutelare le fasce a rischio”, ha poi sottolineato Fedriga. E ha ribadito come “il nostro scopo non è evitare di passare in una determinata zona, ma limitare il virus. La prossima settimana incontreremo il governo per i ristori. Cerchiamo un equilibrio tra il danno provocato e il contenimento del contagio”.
I governatori Zaia, Fedriga e Bonaccini hanno firmato l’ordinanza comune che entrerà in vigore a partire da sabato 14 novembre. Una decisione, la loro, che ha trovato il pieno appoggio da parte dell’esecutivo, con il ministro della Salute Roberto Speranza che ha espresso “formalmente” la sua approvazione ai tre provvedimenti durante l’ultimo vertice con i capi-delegazione a Palazzo Chigi.
Con le nuove misure restrittive, i cittadini delle tre Regioni dovranno fare i conti con la chiusura di negozi, centri commerciali e outlet la domenica, così come anche la serrata prefestiva di tutti quei centri di shopping di medie e grandi aree. Si raccomanda agli over 65 di frequentare tali esercizi solamente nelle prime due ore di apertura – le meno affollate. Inoltre, nei locali potrà entrare soltanto un componente per nucelo famigliare – ad eccezione di coloro che necessitano di accompagno – mentre rimaranno aperti tutti i negozi di primaria necessità (alimentari, farmacie e parafarmacie, tabaccherie ed edicole). Bloccati, inoltre, anche i mercati settimanali all’aperto.
Per quanto riguarda bar e ristoranti, questi rimarranno aperti fino alle 18:00 – poi potranno proseguire la loro attività esclusivamente con il servizio delivery e asporto. Inoltre, l’ordinanza ora implica che la somministrazione di bevande e alimenti sarà prevista solo dalle ore 15:00 alle 18:00 per un consumo (sia dentro che fuori i locali) esclusivamente al tavolo. Vietato il consumo fuori dagli spazi consentiti. Lo scopo, ha sottolineato Zaia, “è di evitare in particolare gli spritz ammassati all’esterno dei bar”.
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L’attività sportiva e motoria (cioè camminate e passeggiate) all’aperto dovrà invece essere preferibilmente svolta in parchi pubblici o aree verdi periferiche, e in ogni caso sempre lontani da aree affollate – quali strade o piazze. Vietate tali attività nei centri storici delle città e nelle aree cittadine più affollate. Saranno comunque i sindaci a fissare eventualmente delle ulteriori e più specifiche limitazioni.
Infine, bloccate le attività di ginnastica e musica a scuola. Per quanto riguarda i bambini di elementari e medie, a cui è ancora concesso poter seguire la didattica in presenza, sarà dunque prevista la sospensione delle lezioni di ginnastica, di canto e con strumenti a fiato. Lo scopo è, anche in questo caso, limitare il più possibile le possibilità di contagio tra gli studenti. Tale restrizione è stata inserita nell’ordinanza, ma rimane comunque in attesa di ulteriori indicazioni da parte del Comitato tecnico scientifico nazionale.
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