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La posizione degli esperti
Intanto tutti gli esperti sembrano convinti dell’esigenza di non allentare le misure di contenimento per Natale. Tutti sembrano anche condividere l’applicazione di ulteriori strette. Ma a gradi diversi. Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco-università Statale di Milano, intervistato dal Tg4, ad esempio sembra in linea con la posizione della sottosegretaria: “Non voglio dire che gli italiani a Natale dovranno digiunare, si potranno raccogliere in piccoli gruppi, ma i grandi cenoni familiari e grandi veglioni quest’anno ce li dobbiamo dimenticare fin d’ora”. Poi ancora: “Anche se chiudessimo tutto oggi, e riaprissimo per Natale o prima di Natale, è abbastanza evidente che se non manteniamo le precauzioni, anche dopo la riapertura, cadremmo esattamente nell’errore di ferragosto, quando un’interpretazione disinvolta del ‘dobbiamo convivere col virus’ ha portato al risultato che il virus ha fatto festa insieme agli italiani”. Più drastico, invece, Filippo Anelli, presidente dell’Ordine dei medici, che sottolinea l’urgenza di un lockdown totale, visto che in molti casi gli anestetisti sono già costretti a scegliere chi intubare.
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Questo vuol dire che “fra Natale e l’inizio del 2021 i casi di influenza si sommeranno a quelli di Covid e i pronto soccorso saranno pieni di persone con gli stessi sintomi e la paura di aver preso il coronavirus. Noi siamo ancora in tempo di evitare tutto questo con un lockdown esteso a tutta Italia, della durata di un mese. L’alternativa è che il servizio sanitario alzi bandiera bianca”, sottolinea in un’intervista al Corriere.