Gaia Morassutti, dopo avere lottato per due settimane tra la vita e la morte, si è spenta. Lo scorso 24 ottobre un’auto pirata aveva travolto la 16enne e un gruppo di amiche, di cui una incinta, in piazza a Quezzi.
Lo scorso 24 ottobre a Quezzi, in provincia di Genova, un’auto pirata si era schiantata in una piazza in cui si trovava un gruppo di giovanissimi. Nello schianto era stato urtato un motorino, che aveva preso fuoco. Le fiamme avevano travolto due ragazze, di cui una incinta. Alla guida della Bmw c’era Luca Bottaro, 23 anni, il quale non si è curato delle conseguenze dello schianto. Insieme agli amici che erano in macchina con lui ha liberato la vettura ed è fuggito. Lo avrebbero trovato poche ore dopo nei pressi di casa sua, con le chiavi ancora in tasca. A distanza di due settimane Gaia Morassuti, una delle giovani travolte, è morta in ospedale dopo atroci sofferenze.
La ricostruzione dell’incidente
Erano circa le 23.00 quando la Bmw di Luca Bottaro, ad alta velocità, sfondò i paletti di protezione di Piazzetta Pedegoli, zona pedonale di Quezzi in provincia di Genova, e si schiantò contro un motorino, che prese fuoco. Un gruppo di giovanissimi erano fermi lì accanto a chiacchierare, come erano soliti fare di sabato sera. Gaia Morassutti, 16 anni, rimase schiacciata sotto il motorino in fiamme. La giovane fu trasportata d’urgenza in ospedale, con ustioni di terzo grado sul 40% del corpo.
Insieme a lei c’era una amica incinta di otto mesi, che tuttavia ha riportato lesioni più lievi e solo dopo qualche giorno è stata dimessa. Sta portando a termine regolarmente la gravidanza. Un’altra ragazza di 17 anni era arrivata anch’essa al pronto soccorso in gravi condizioni e rischiava di avere amputata una gamba. Un delicato intervento ha scongiurato la drammatica ipotesi. La quarta del gruppo aveva avuto lesioni molto lievi.
Gaia Morassutti, invece, dopo essere giunta in pronto soccorso, è stata trasferita al Centro grandi ustioni. Nei giorni scorsi le sue condizioni sembravano stare migliorando, ma alla fine, dopo avere lottato per due settimane, non ce l’ha fatta. Questa mattina si è spenta nell’ospedale Villa Scassi, a Sampierdarena. Era in terapia intensiva. La morte è avvenuta “per stato settico, successivo alle gravissime ustioni riportate, che ha generato insufficienza respiratoria, cardiaca e renale“. Dopo avere ricevuto la notizia gli amici si sono ritrovati in via Pinetti per renderle un commovente omaggio.
L’accusa a Luca Bottaro
Luca Bottaro, il ventitreenne che era alla guida della Bwm che ha travolto le quattro giovani a Piazzetta Pedegoli, è adesso accusato di omicidio stradale e omissione di soccorso. “Sono davvero dispiaciuto, ho anche pensato di togliermi la vita“, aveva raccontato agli investigatori spiegando il perché fosse fuggito. A incastrarlo la targa dell’auto, caduta a causa dello schianto. Si era giustificato sostenendo di avere perso il controllo della vettura poiché gli era caduto il cellulare. Il gip gli aveva dunque concesso gli arresti domiciliari.
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Ad aiutarlo a darsi alla fuga, liberando l’auto, erano stati quattro amici. Tre di loro erano stati individuati subito, mentre di un quarto se ne erano perse le tracce. I testimoni, tuttavia, erano sicuri della sua presenza nella vettura. È stato individuato soltanto questa mattina. Si tratta di un albanese di 20 anni. Su tutti pesa l’accusa di omissione di soccorso. Erano fuggiti insieme a Luca Bottaro, senza curarsi delle quattro giovani travolte dalle fiamme.