Società assume extracomunitari in condizioni disumane: arresti della GdF

La Guardia di Finanza arresta otto persone in un’operazione condotta tra Spezia, Savona, Ancona e Carrara. La società era dedita al caporalato e gestiva oltre 150 dipendenti, perlopiù extracomunitari di provenienza bengalese.

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Guardia di Finanza in azione oggi – meteoweek.com

Una nuova opera di caporalato è stata scoperta e sgominata in queste ore. L’operazione è stata condotta dalla Guardia di Finanza del Comando provinciale di La Spezia, dopo una lunga serie di indagini che si svolgono da diversi mesi. E alla fine i militari sono riusciti a risalire all’identità di otto persone, che sono state raggiunte da altrettante misure di custodia cautelare. Questi soggetti erano a capo di una banda che, come detto, era dedita al caporalato per la gestione di un ingente numero di impiegati, quasi tutti provenienti dal sub-continente indiano.

Sette delle otto persone arrestate sono state tradotte in carcere, mentre l’ottava sconterà la sua pena agli arresti domiciliari. A queste iniziali condanne si aggiunge anche un maxi-sequestro di denaro e beni confiscati, per un valore complessivo di quasi un milione di euro. Come detto l’operazione è stata avviata e condotta dalla Guardia di Finanza del comando spezzino, con la collaborazione di colleghi che operavano da Savona, Ancona e Carrara. La società che era dedita al caporalato sfruttava il bisogno di lavorare di diverse decine di persone.

L’arrivo della Guardia di Finanza al cantiere incriminato – meteoweek.com

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Erano quasi tutti extracomunitari, di origini bengalesi. E la loro condizione di miseria e di estremo bisogno di lavoro veniva sfruttato in maniera becera dagli otto soggetti a capo della banda. Si trattava di oltre 150 dipendenti gestiti dai soggetti finiti in manette questa mattina. Operavano quasi tutti in importanti cantieri della provincia di La Spezia, per la progettazione e la realizzazione di yacht di lusso. Tutti loro venivano sfruttati già sul piano economico, con una paga misera che oscillava tra i 4 e i 5 euro all’ora. Ma lo sfruttamento non si fermava qui.

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Gli operai che lavoravano nel cantiere in condizioni economiche pessime, subivano anche diverse forme di vessazione. Venivano infatti insultati, offesi e picchiati, oltre che minacciati dagli stessi datori di lavoro, che si basavano sulle loro misere condizioni per trattarli a loro piacimento. Ma alla fine, dopo una serie di controlli in materia di regolarità del lavoro, la Guardia di Finanza è risalita a questa condizione assurda. Le indagini sono ancora in corso, perchè questa società potrebbe non essere l’unica nella zona a operare con i metodi del caporalato.

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