Come anche la Lombardia ed il Piemonte, anche la Calabria si oppone all’inserimento nella “zona rossa”: annunciato il ricorso.
“Impugneremo la nuova ordinanza del Ministro della Salute che istituisce la zona rossa in Calabria. Questa regione non merita un isolamento che rischia di esserle fatale“: una minaccia che sembra essere molto realistica. La pronuncia il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, che annuncia addirittura un ricorso contro il provvedimento firmato dal ministro Roberto Speranza. “Le costanti interlocuzioni che ho avuto in questi giorni con i membri del Governo e con il commissario Arcuri, al di là della grande disponibilità al dialogo da parte di tutti – aggiunge Spirlì – non hanno prodotto alcuna modifica rispetto alla volontà, evidentemente preconcetta, di “chiudere” una regione i cui dati epidemiologici, di fatto, non giustificano alcun lockdown, soprattutto se confrontati con quelli delle nostre compagne di sventura: Lombardia, Piemonte e Val d’Aosta”.
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Il tentativo di calmare le acque arriva dal Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri: “Non è il momento dei contrasti ma della collaborazione” ha dichiarato in conferenza stampa riferendosi alle polemiche sul nuovo Dpcm, sottolineando la necessita di avere una “strategia comune per raggiungere gli obiettivi che abbiamo di fronte: raffreddare la curva dei contagi”. Secondo il Commissario, la situazione dell’Italia “è grave ma non fuori controllo” e questo grazie “a tutti gli sforzi e le misure che abbiamo messo in campo. Non siamo nella situazione di marzo”. Il monitoraggio “permette di graduare misure di contrasto per ognuna delle Regioni. E’ un sistema assai elaborato che anticipa il rischio ed evita misure generalizzate, evita fin quando possibile il lockdown di tutto il paese” ha aggiunto Arcuri ha commentando le restrizioni a livello regionale introdotte con il nuovo Dpcm. Il Commissario ha anche ricordato che il sistema di monitoraggio “è realizzato e aggiornato ogni settimana con contributo regioni” e ha sottolineato che “serve soprattutto alle regioni, ad alzare il livello di guardia e ad evitare guai peggiori”.