Le nuove strette del Dpcm ci spingono a chiederci come sarà il nostro Natale 2020? Cosa dobbiamo aspettarci?
Novembre è appena iniziato ma la mente di tutti è già proiettata verso il Natale. Sono in molti a chiedersi cosa succederà dopo il Dpcm del 3 dicembre e se riusciremo a ricongiungerci con le nostre famiglie. Pierluigi Lopalco, l’assessore alla Sanità della Regione Puglia, ha cercato di chiarire questo punto durante un’intervista a ‘Un giorno da pecora’ su RadioUno. Anche nell’eventualità in cui si potrà stare insieme, l’esperto però consiglia di limitare gli assembramenti, e già da adesso si sbilancia e parla di tavolate che non abbiano più di 6 o 7 persone. Ma come sarà possibile a fronte del fatto che rivedremo la nostra famiglia dopo un lungo periodo di lontananza? Lopalco poi si dice d’accordo con il coprifuoco, anzi specifica che lo avrebbe anche anticipato alle 21: «Una misura del genere non può basarsi su dati scientifici, bisognerebbe interpellare i sociologi», spiega, «Credo che questa misura abbia più un potere comunicativo, quello di dire: ‘Dopo che siete stati al lavoro, bisogna tornare a casa e non bisogna uscire’. L’idea, il messaggio forte è questo». Intanto in alcune città d’Italia i preparativi per le feste natalizie sono già iniziati.
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A Napoli, per esempio, ci saranno le Luminarie. Per Palazzo San Giacomo, infatti, “l’illuminazione e la decorazione della viabilità pubblica, con l’approssimarsi delle festività natalizie, rappresentano uno strumento utile ed opportuno a favorire un clima emozionale positivo in questo momento storico di emergenza”. Le luci di Natale del Comune saranno installate dall’8 dicembre, in occasione della festa dell’Immacolata, fino al 15 gennaio. Il 3 novembre è stato pubblicata la manifestazione di interesse per individuare la società. In tutta Italia le scuole superiori, dopo la prima stretta, nelle prossime settimane chiuderanno del tutto e si continuerà con la didattica a distanza; lo stesso potrebbe accadere a gran parte degli studenti delle medie (specie nelle aree più rischio); in alcune regioni anche i più piccoli potrebbero rimanere a casa a lungo. Per dare il proprio contributo nella lotta contro il virus, senza però stravolgere troppo le modalità tradizionali di fare didattica, Pino Turi, segretario generale di Uil Scuola, ha infatti ipotizzato di far partire la sosta natalizia qualche giorno prima rispetto al previsto (ad oggi, secondo il calendario scolastico, inizierà tra il 23 e il 24 dicembre, a seconda della Regione). Giovani a casa prima, meno persone a tavola, che Natale sarà?