Come è morta Giulia Di Sabatino? Il racconto della sua ultime ore

Giulia Di Sabatino, al via il processo a Francesco Totaro, imputato per induzione alla prostituzione minorile e pornografia minorile.

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Ha preso il via ufficialmente il processo che vede imputato per induzione alla prostituzione minorile e pornografia minorile FrancescoTotaro 30enne di Giulianova che in passato fu anche tra gli indagati nell’ambito dell’inchiesta, poi archiviata, per la morte di Giulia Di Sabatino, la 19enne di Tortoreto precipitata da un cavalcavia sull’A14 in circostanze misteriose. A tale processo, come rammenta Il Messaggero, si è arrivati solo dopo il ritrovamento sul cellulare del 30enne ora imputato di foto osé di Giulia e di altre due ragazze che, all’epoca dei fatti, erano tutte minorenni. Nell’ambito del processo la famiglia Di Sabatino si è costituita parte civile. Cosa accadde davvero quella notte non fu mai veramente appurato. Secondo una prima ricostruzione la ragazza si sarebbe tolta la vita ma questa storia non ha mai convinto famiglia e amici. Francesco Totaro, ex amico di Giulia, secondo le indagini condotte dalla Polizia Postale e coordinate dalla Procura Distrettuale dell’Aquila, avrebbe convinto la giovane, promettendole soldi e con il ricatto sentimentale, a posare per foto e video porno. I fatti sarebbero avvenuti tra il 2013-2014, quando Giulia aveva appena 17 anni. Per i periti della postale che hanno testimoniato in aula contro il 30enne, nei suoi dispositivi sarebbero stati cancellati oltre 134mila file in cui appariva anche Giulia. La ragazza era scomparsa nella notte del suo compleanno. Uscì per andare a festeggiare con gli amici per non tornare a casa mai più. La giovane, che abitava con i genitori nella casa di Tortoreto e lavorava come cameriera, era in procinto di partire per Londra per raggiungere la sorella che vive e lavora lì da anni. A casa lasciò la valigia semiriempita per la partenza e il cellulare, così, quando non fece ritorno tutti sapevano che qualcosa era successo. La ragazza venne ritrovata sotto un cavalcavia.

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Secondo le indagini effettuate dalla parte civile Giulia non sarebbe morta precipitando dal cavalcavia. L’autopsia, infatti, a causa dello stato dei resti, non ha potuto determinare la causa della morte. L’unico esame genetico utile è stato effettuato sugli slip di Giulia e ha accertato che, prima di morire, la ragazza aveva avuto rapporti sessuali con un uomo. In fase di indagine sono stati diffusi numerosi appelli per trovarlo, grazie anche alla testimonianza di alcune persone che avevano visto Giulia salire in una Fiat Panda di colore rosso guidata dal ragazzo. Quel ragazzo era proprio Francesco oggi a processo. “Nella richiesta di rinvio a giudizio per Totaro, il procuratore della distrettuale aveva messo in correlazione le condotte dell’imputato con la morte di Giulia, tant’è che allo stesso avevo più volte chiesto che quel fascicolo fosse acquisito a quello ormai archiviato”.

 

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