Difficoltà riscontrate al sito per mettersi in fila e attendere il primo turno. Dopodichè ci sono 20 minuti per eseguire l’operazione. A metà giornata c’erano oltre 600mila persone in fila per il bonus mobilità.
La giornata di ieri è stata, purtroppo, ancora una volta all’insegna del caos. Questa volta al centro del contendere c’era il tanto atteso bonus mobilità, meglio ribattezzato volgarmente come bonus bici. Si tratta di un voucher che avrebbe garantito il 60% di rimborso, fino a un massimo di 500 euro, per l’acquisto di un mezzo di trasporto ecosostenibile, come le biciclette tradizionali, quelle elettriche e i monopattini. Per riuscire ad accedere a questo parziale rimborso, era necessario collegarsi al sito creato ad hoc per il bonus mobilità. Ma qui sono iniziati i problemi.
La piattaforma predisposta dal ministero dell’Ambiente, infati, non è partita all’orario stabilito delle 9. Sono state migliaia le persone che non sono riuscite ad accedere in tempo, e per quei pochi fortunati che ci sono riusciti non sono mancati i problemi. Coloro i quali hanno tentato l’accesso dalla versione mobile del sito, esso ha iniziato a funzionare con circa mezz’ora di ritardo. Nelle ore successive la piattaforma è stata finalmente accessibile anche dal Pc, ma la situazione era drammatica. Ben 600mila, nella maggior parte dei casi, le persone da aspettare in “fila”.
Dal ministero dell’ambiente fanno sapere che il sistema ha avuto un crash di circa un quarto d’ora. Ma a preoccupare non è solo la piattaforma istituita per consentire agli italiani di accedere al bonus mobilità. Anche il sito dedicato da Poste Italiane per la richiesta dello Spid – altro requisito per ottenere il voucher – è andato ben presto in tilt. Ed è qui che è andata in scena la furia di Sergio Costa. Il ministro dell’ambiente è stato in costante contatto telefonico con i responsabili di Sogei e Poste, rispettivamente i provider del sito per il bonus mobilità e per lo Spid.
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Costa ha mostrato al telefono tutta la propria frustrazione. Fonti vicine al ministro dell’ambiente parla della sua furia e di telefonate molto dure, indirizzate a chi doveva gestire la situazione nel migliore dei modi. E al momento, l’unica soluzione per coloro i quali non sono riusciti ad accedere al bonus mobilità, è l’elargimento di rimborsi: “Invito tutti a entrare nel sistema anche con calma, anche nei prossimi giorni, perché abbiamo appostato altri fondi ad hoc in legge di Stabilità e assicuro che tutti coloro che hanno una fattura o uno scontrino parlante al 2 novembre saranno rimborsati“.
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“Ci sono stati dei problemi dovuti al sistema Poste e Spid“, si è ritrovato ad ammettere il ministro Costa. Dalle sue parole emerge anche che lo stop è stato legato a “un affollamento in contemporanea, che, come mi ha personalmente riferito Sogei, è andato ben oltre tutte le aspettative”. C’è chi si sta provando a muovere per chiedere un risarcimento nei confronti di Poste Italiane per i ritardi nella fornitura dello Spid. Ma la prospettiva di un rimborso pari alla cifra prevista dal bonus mobilità potrebbe sedare questi tentativi di rivalersi da parte degli italiani.
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