Pian piano stanno tornando a chiudere tutti i caffè storici di Piazza San Marco. Le serrande si abbassano nuovamente, una decisione sofferta.
Da domani a Venezia ad abbassare la serranda sarà il Gran Caffè Lavena: una decisione dolorosa assunta dalla proprietà in queste ultime ore, dopo che dai 35 lavoratori stagionali il lavoro era già passato a 21 in rotazione con la cassa integrazione. In difficoltà pure il vicino Gran Caffè Quadri della famiglia Alajmo che si fermerà da lunedì prossimo. Il Caffè Aurora e il Gran Caffè Chioggia sono già chiusi, così come il Caffè Gelateria al Todaro che aprirà solo nei weekend e oggi pomeriggio per dare supporto alle riprese del settimo film della serie Mission Impossible con Tom Cruise.
LEGGI ANCHE:
- Coronavirus, a Taurisano arriva l’esercito per effettuare i tamponi
- Covid: nuova drammatica impennata in Veneto nelle ultime 24 ore
Incassi ai minimi storici: servono aiuti economici
L’unico a resistere, per ora, in Piazza San Marco è il Caffè Florian. Un’emorragia continua con plateatici accatastati, porte chiuse e luci spente, in una piazza dove si sono silenziate anche le orchestre dei caffè storici che prima allietavano i turisti di passaggio. Per i locali all’ombra del campanile, pesano gli incassi ai minimi storici e i numeri della nuova ondata di positivi al Covid. L’ipotesi e la speranza è di poter riaprire durante le feste natalizie. “E’ dal 12 novembre 2019 con l’acqua alta eccezionale che siamo in ginocchio – spiega Claudio Vernier, presidente dell’Associazione Piazza San Marco – dopo quell’evento c’è stato il panico da marea e non tutti i danni sono stati ancora liquidati. Poi c’è stato il lockdown e l’emergenza sanitaria. Basta con gli interventi a pioggia – aggiunge – servono aiuti economici, mirati, in base all’effettivo calo di fatturato, in particolare per le attività dei centri storici e artistici, i più colpiti”.