Covid, l’allarme dei medici in Piemonte: situazione fuori controllo

In Piemonte, la regione con l’indice Rt più alto in Italia, gli ospedali sono al collasso. Sebastiano Cavalli, segretario del sindacato dei medici, lancia l’allarme a fronte della nuova ondata di Covid-19.

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Gli ospedali sovraffollati in Piemonte – meteoweek.com

Il Piemonte è una delle regioni più colpite dalla seconda ondata di Covid-19. Il tasso di contagiosità nella regione è il più alto in Italia, a 2,16. Un segno che la situazione è davvero drammatica. Lo confermano anche i medici, i quali avvertono che le strutture sanitarie stanno arrivando al collasso. I posti in terapia intensiva sono quasi esauriti e il personale non riesce a rispondere alle esigenze dei malati con altre patologie. Il Sindacato ha dunque chiesto alla Regione di trovare soluzioni alternative al fine di garantire la sicurezza di pazienti e medici stessi.

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Cavalli: “Situazione drammatica”

A lanciare l’allarme è Sebastiano Cavalli, il segretario di Cimo Piemonte, ovvero il sindacato dei medici, attualmente ricoverato presso l’ospedale di Verduno poiché è risultato positivo al Covid-19.

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Sebastiano Cavalli, segretario Cimo Piemonte, attualmente sotto osservazione in ospedale – meteoweek.com

Avevamo chiesto sin da giugno, in vista di una possibile nuova ondata del contagio, di prevedere un adeguato piano di gestione della pandemia“, ha detto Cavalli. Le sue speranze, tuttavia, sono state disattese. Il Piemonte adesso vive una situazione ospedaliera drammatica. “Avremmo dovuto riorganizzando le strutture sanitarie piemontesi, cercando di aumentare il numero di medici e infermieri, rivedendo la gestione del triage. Nulla di tutto questo è stato fatto e oggi ci ritroviamo a vivere una situazione ospedaliera drammatica, quasi fuori controllo“.

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Una disorganizzazione che si ripercuote sui più deboli e su coloro che operano in prima linea per preservare la loro salute. “È veramente inammissibile perché poi a farne le spese sono sempre solo il personale sanitario e i cittadini“, ha sottolineato Cavalli. “Siamo preoccupati. Il personale sanitario è già in forte stress, turni massacranti e soprattutto il numero di contagiati e ricoverati che continua a crescere. Ora serve lavorare tutti insieme e in modo rapido. Anche perché – conclude – oltre ai malati di Covid ci sono persone afflitte da altre patologie gravi che hanno tutto il diritto di essere curate con la stessa urgenza“.

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