“Chi offende Maometto deve morire”: Macron nel mirino di Al Qaida

Il gruppo jihadista ha esortato i suoi seguaci “a uccidere chiunque insulti il profeta Maometto” e ha poi definito il Presidente Francese Emmanuel “giovane e inesperto, con poco cervello”.

Uccidere chiunque insulti il profeta è diritto di ogni musulmano. Il boicottaggio è un dovere ma non è sufficiente”: è questa l’ultima minaccia arrivata da al Qaida nel Maghreb, che ha minacciato il presidente francese Emmanuel Macron e ha poi esortato i suoi seguaci a uccidere chiunque insulti il profeta Maometto. Aqmi ha poi definito Macron “giovane e inesperto, con poco cervello”. Del resto, il fondamentalismo islamico mondiale ha scelto da tempo il suo nemico ed è così iniziata una nuova campagna jihadista, il primo settembre. Quel giorno, infatti, ha avuto inizio il processo nei confronti dei 14 imputati per la strage nella redazione del settimanale parigino Charlie Hebdo. E, non a caso, proprio quel giorno la rivista ha deciso di ripubblicare le vignette sul Profeta Maometto che causarono l’ira degli jihadisti responsabili della strage.

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Dopo quel giorno, l’attentato alla cattedrale di Notre-Dame di Nizza – dove un uomo armato di coltello ha sgozzato tre persone al grido di “Allah Akbar” – è stato un segnale inequivocabile di una guerra che si è riaperta. Così come un segnale è stata la feroce decapitazione del professore Samuel Paty per mano di un estremista ceceno, la nuova campagna di attentati all’estero lanciata dallo Stato Islamico. Si aggiunge a questo lo scontro tra il presidente Emmanuel Macron, che ha difeso senza indugio la libertà di espressione nel Paese; e i presidenti di Turchia ed Egitto, Recep Tayyip Erdoğan e Abdel Fattah al-Sisi, che invece prendono la difesa del mondo musulmano, insultato e deriso proprio da Charlie.

E la lotta non si arresta, dal momento che il Sultano ha addirittura mosso querela verso Charlie Hebdo, per l’ultima vignetta che lo vede protagonista e paragonato la condizione dei musulmani in Europa a quella degli ebrei durante il nazismo. Insomma: il clima è critico e di tensione. I primi a promettere vendetta, sono stati gli uomini del gruppo fondato da Osama bin Laden. La formazione guidata da Ayman al-Zawahiri, l’11 settembre ha minacciato la Francia nel numero 3 del magazine qaedista One Ummah. Successivamente, nei giorni scorsi, c’è stata una nuova chiamata alle armi da parte dello Stato Islamico che ha lanciato una campagna – ribattezzata Answer the call – che invita tutti i combattenti all’estero a sferrare attacchi al fine di liberare i detenuti islamisti.

Chiara Feleppa

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