Smart working ai massimi livelli possibili, sia nella Pubblica amministrazione che nel privato. Questo quanto prevede la bozza dell’ultimo Dpcm.
Ci siamo ormai tutti abituati allo smart working è la sensazione è che dovremmo abituarci ancora di più. Infatti, nella bozza dell’ultimo Decreto – in vigore probabilmente da giovedì fino al 3 dicembre 2020 – è previsto il potenziamento ai massimi livelli possibili dello smart working, sia nella Pubblica amministrazione che nel settore privato. Sono inoltre obbligati ingressi differenziati del personale. In particolare, le pubbliche amministrazioni – salvo il personale sanitario e chi è impegnato nell’emergenza – dovranno assicurare “le percentuali più elevate possibili di lavoro agile, compatibili con le potenzialità organizzative e con la qualità e l’effettività del servizio erogato e con le modalità stabilite da uno o più decreti del Ministro della pubblica amministrazione“. La responsabilità di ciascun dirigente sarà quella di garantire il massimo livello di smart working, senza trascurare i compiti o venir meno alle mansioni pre stabilite.
Come già annunciato nel suo intervento alla Camera prima e al Senato poi da Giuseppe Conte, non ci sarà un lockdown nazionale ma si procederà, piuttosto, a chiusure regionali e locali in base al grado di rischio e ai livelli di ogni singola zona. Zone rosse, zone gialle e zone verdi: in quelle rose, stop alle attività dei negozi e mercati. Si legge infatti nella bozza: “Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le
attività di vendita di generi alimentari”. Il provvedimento ferma anche i mercati, tutte le attività di bar e ristorazione, salvo la consegna a domicilio l’asporto consentito fino alle
22, e le attività sportive.
Resta invece consentita l’attività motoria in prossimità della propria abitazione, con obbligo della mascherina, esclusivamente all’aperto e in forma individuale. Nelle zone arancioni restano invece aperti i negozi ma chiudono bar e ristoranti. Limitato in queste zone anche “ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici e privati in un comune diverso da quello di residenza”, salvo esigenze di lavoro, studio, salute e necessità. Sarà il Ministero della Salute a fissare i presupposti che pongono una Regione nello scenario 3 , con elevata gravità; o nello scenario 4, massima gravità e livello di rischio alta. E sarà fatto con con “frequenza almeno settimanale”.
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