Suo marito era ricoverato da una decina di giorni nell’ospedale San Martino di Genova, malato di coronavirus.
I dati sono allarmanti e non si tratta solo di quelli del Coronavirus ma esistono anche una statistica più dura che è quella dei morti collaterali. Una donna si è lanciata dalla finestra di casa dopo aver avuto la notizia della morte del marito che non vedeva da tempo perché malato di Coronavirus. Non ha retto alla notizia della morte per Covid del marito e si è tolta la vita. È successo questo pomeriggio in un quartiere di Genova. La donna, 80 anni, si è lanciata dalla finestra di casa. Il marito, 86 anni, è morto ieri sera all’ospedale San Martino dove era ricoverato. Inutili i soccorsi: sul posto è arrivata una ambulanza ma i sanitari non hanno potuto fare altro che confermare la morte dell’anziana. Oltre al 118 sono intervenuti i carabinieri. A chiamare i soccorsi sono stati i vicini di casa, che hanno trovato il corpo della donna riverso davanti al civico 34 di via Acquarone. Sul posto sono intervenuti immediatamente i figli dell’anziana coppia. I carabinieri della Compagnia Centro stanno cercando di recuperare i dettagli di una vicenda che dopo i primi accertamenti pare l’ennesimo dramma di una coppia di anziani che non hanno potuto nemmeno salutarsi.
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L’emergenza sanitaria sta mietendo moltissime vittime che non dipendono esclusivamente dal virus, ma sono anche collaterali, spinti in depressione dal lockdown o dall’impossibilità di vedere i propri cari. La situazione in Italia sta diventando sempre più allarmante.
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Tra i disturbi psicologici maggiormente lamentati ci sono ansia e panico, sintomatologia ossessivo-compulsiva, insonnia, problemi digestivi, oltre a sintomi depressivi e da stress post traumatico. Questi non sono solo la diretta conseguenza della pandemia, ma principalmente effetto dell’isolamento sociale prolungato. Uno studio dell’Ospedale San Raffaele mostra per la prima volta le ripercussioni a medio termine che Covid-19 può lasciare sui pazienti dal punto di vista psichiatrico. Il governo dovrebbe tenere conto anche di questo, nella difficoltà di trovare una soluzione a quella come si configura come una delle peggiori emergenze sanitarie mondiali di tutti i tempi.
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La rivista di medicina The Lancet ha recentemente pubblicato un articolo da cui emerge un quadro chiaro e allarmante: periodi di isolamento, anche inferiori ai 10 giorni, possono avere effetti a lungo termine, con presenza – fino a tre anni dopo – di sintomi psichiatrici. Di questa stessa depressione potrebbe essere stata vittima la donna di 80 anni che ha perso per sempre l’amore della sua vita senza nemmeno poterlo salutare. Seppur necessaria per limitare la diffusione dell’epidemia, infatti, non siamo “progettati” per gestire a lungo la segregazione. Anche questa è un’emergenza a tutti gli effetti.