Il procuratore che sta studiando il giallo di Caronia ha escluso che Viviana Parisi e il piccolo Gioele possano essere stati aggrediti da animali. Il bambino potrebbe essere stato soffocato dalla madre, che poi si è suicidata. Il suo quadro psicologico era molto grave.
A tre mesi dalla tragedia di Caronia non si hanno ancora certezze relativamente alla morte di Viviana Parisi e del figlio Gioele Mondello, di quattro anni. La deejay di Venetico, lo scorso 3 agosto, dopo avere avuto un incidente d’auto in una galleria dell’autostrada Messina-Palermo mentre si stava recando in una meta sconosciuta, in base alle ricostruzioni, ha caricato il bambino sulle spalle ed è sparita nel bosco. Una settimana dopo il corpo della donna era stato ritrovato vicino ad un traliccio dell’alta tensione. Del piccolo Gioele, invece, erano stati soltanto trovati i resti in mezzo ai rovi, a 400 metri di distanza dalla madre. Inizialmente, in virtù dei segni che Viviana aveva sul corpo, si era ipotizzato che i due fossero stati aggrediti e feriti a morte da animali, selvatici o semplicemente cani. Secondo il procuratore Angelo Cavallo, che sta studiando il caso, tuttavia, questa ipotesi non è plausibile.
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Le ipotesi sul giallo di Caronia
Il procuratore Angelo Cavallo, che lavora presso il piccolo Tribunale di Patti e attualmente si trova in quarantena, ha rotto il silenzio e, a tre mesi dalla tragedia, ha svelato le prime ipotesi relativamente alla morte di Viviana Parisi e il piccolo Gioele. Gli esami autoptici effettuati sul corpo della donna, infatti, hanno rilevato che la causa del decesso è stato il volo dal traliccio. “La donna non presenta segni di morsi di animali di alcun tipo né lesioni attribuibili a colpi inferti da terzi“, questo il risultato dell’autopsia. La verità sugli ultimi momenti del bambino, invece, sembra destinata a rimanere all’oscuro per sempre.
“Ora possiamo escludere che Viviana e Gioele siano stati aggrediti da animali o da qualche persona. Per la signora la morte è compatibile con il volo dal traliccio. Quanto al bambino sarà più difficile arrivare a una conclusione. Possiamo solo procedere scartando delle ipotesi, come quelle riconducibili a terze persone e a cani feroci”, ha detto Cavallo.
La ricostruzione della procura ha dunque smentito le ipotesi che da mesi portano avanti il marito e padre delle vittime, Daniele Mondello, e gli altri familiari, i quali credevano nell’omicidio. La famiglia, inoltre, in base a quanto afferma il procuratore Angelo Cavallo, avrebbe mentito sullo stato di salute di Viviana Parisi. “Su Viviana i parenti hanno detto cose inesatte: il quadro psicologico era grave“, ha spiegato. Intanto si attende l’esito degli esami tossicologici effettuati sul corpo della donna. I risultati sveleranno se la deejay era sotto effetto di farmaci al momento dell’incidente. La pista dell’omicidio-suicidio, ad ogni modo, proprio per lo stato psico-fisico della donna, agli inquirenti sembra quella più plausibile.
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Per il piccolo Gioele Mondello, invece, si va avanti ad ipotesi. I resti ritrovati non permettono esami totalmente attendibili. La Tac effettuata al cranio non ha rilevato traumi importanti, ad esempio da attribuire ad un urto con il finestrino dell’auto. Un’ipotesi che gli esperti avevano portato avanti prima del ritrovamento dei corpi in virtù dei rilevamenti effettuati sulla vettura a seguito dell’incidente. “Possiamo solo procedere per esclusione e cercare di arrivare a un’ipotesi prevalente sulle altre, magari con l’aiuto di chi deve studiare la dinamica dell’incidente nella galleria che ci può dire cos’è successo in quell’abitacolo, se per esempio il bambino ha battuto la testa“, ha spiegato Elvira Ventura, medico legale che ha effettuato l’autopsia.
Quel che appare quasi certo è che il bambino fosse vivo dopo l’incidente. I testimoni oculari, infatti, lo hanno visto allontanarsi sveglio in braccio alla mamma verso il bosco. “I vestiti di Gioele sono puliti e in macchina nessuna traccia di sangue. Difficile pensare che fosse moribondo“, sottolinea il procuratore Cavallo a conferma di ciò. Successivamente il piccolo, tuttavia, avrebbe potuto perdere i sensi e Viviana Parisi, credendolo morto, potrebbe essersi suicidata. Oppure, l’ipotesi più inquietante. La donna potrebbe averlo ucciso prima di gettarsi dal traliccio.
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“Direi che – conclude il procuratore Cavallo – non si può prescindere dal grave quadro psicologico in cui versava la donna. Come d’altra parte hanno riconosciuto subito i parenti stessi, a verbale, salvo poi cercare di ridimensionare la cosa a un leggero esaurimento da lockdown. A noi risulta che stesse male“. Gli inquirenti non escludono che Gioele possa essere morto per soffocamento: “Ci sta, ma non lo sapremo mai con certezza“.