Berlusconi: “non si chiude nessuna attività, se non si risarcisce in tempi certi chi la svolge”

Photo by Piero CRUCIATTI / AFP) (Photo by PIERO CRUCIATTI/AFP via Getty Images)

“In queste settimane ho evitato di criticare il governo perché di fronte all’emergenza questo è il momento del lavoro costruttivo e non delle recriminazioni, ma certamente è necessario un cambio di passo. È inaccettabile che in una situazione drammatica come questa il governo non accetti il contributo costruttivo delle opposizioni. Verrà anche il tempo nel quale dovremo chiedere conto delle responsabilità, che non sono poche, malgrado le circostanze siano obiettivamente eccezionali”.

Lo afferma, in un’intervista a Libero, il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi, secondo cui “una responsabilità imperdonabile è quella di aver continuato a rifiutare i soldi del Mes facendoci trovare di nuovo impreparati, con le strutture sanitarie sull’orlo del collasso”. “La colpa più grave del governo è quella di non aver fatto delle scelte, aspettando che il problema si risolvesse da solo, o illudendosi che il peggio fosse passato”, rimarca Berlusconi. “Io da mesi metto in guardia sul pericolo di una seconda ondata del virus che, come era prevedibile, è arrivata. E il Paese è di nuovo impreparato”. “Se il governo ci avesse ascoltati non saremmo in questa situazione.

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Vorrei però fare una distinzione che considero fondamentale: può essere inevitabile chiudere ma non è giusto, anzi è davvero ingiusto, che a pagare il prezzo di questa crisi siano alcune categorie, siano i titolari di attività che avevano fatto di tutto per rispettare le regole”, sottolinea Berlusconi. “Chiudere un locale significa quasi sempre gettare al vento una vita di investimenti, di sacrifici, di passione, oltre che mettere sul lastrico proprietari e dipendenti. Comunque una regola dovrebbe essere chiara: non si chiude nessuna attività, se non si risarcisce in tempi certi chi la svolge”.

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