Niente assembramenti e accessi scaglionati nei cimiteri, ma in alcuni casi ci sono divieti assoluti di festeggiare.
Sarà un Ognissanti senza precedenti, quello ai tempi del Covid: molti Comuni hanno deciso di contingentare e regolamentare l’afflusso nei cimiteri per le date del 1° e del 2 novembre, giornata in cui si festeggiano i defunti. Solitamente siamo abituati a recarci al cimitero a trovare i nostri cari, ma quest’anno non sarà possibile ovunque in tutta Italia. Alcuni comuni hanno deciso di impedire l’accesso ai cimiteri. Un impianto streaming dal vivo che permetterà, previa autorizzazione, la trasmissione in diretta delle celebrazioni eucaristiche per le esequie e altre funzioni religiose per chi non potrà andare. Questa, per esempio, è la proposta del cimitero urbano di San Vito a Udine, “anche per far fronte alle limitazioni anti covid”. “Abbiamo voluto dar la possibilità di assistere alle funzioni religiose anche a coloro che per vari motivi non possono farlo di persona. Un modo efficace per gestire le limitazioni anti covid, ma anche a tutte quelle persone che sono impossibilitate a deambulare, agli anziani, ai ricoverati e ai residenti in altre regioni o in altri Stati”, ha spiegato il vicesindaco Loris Michelini. I fedeli saranno contenti davvero per questa iniziativa?
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Più fortunati i residenti nel Lazio: numerosi sindaci in queste ore stanno adottando provvedimenti per evitare assembramenti. L’ondata di contagi ha fatto approntare all’Ama, la municipalizzata capitolina che gestisce i servizi cimiteriali, misure di potenziamento, specie sul fronte delle cremazioni. “Negli ultimi 3 mesi nella Capitale – fa notare l’azienda – si registra un trend di crescita dei decessi che nel solo mese di ottobre sono stati 600 in più con un aumento del 25%”. Gli ingressi nei cimiteri saranno scaglionati ma non del tutto limitati. Messa in solitudine anche per il Papa il prossimo 2 novembre: la celebrazione è prevista per le 16 nel Campo Santo Teutonico in forma strettamente privata, senza concorso di fedeli. A Palermo il dipartimento della protezione civile Sicilia ha messo in campo 13 organizzazioni di volontariato e 130 volontari per operare nelle tre strutture cimiteriali del comune e garantire ai palermitani una corretta visita ai defunti. A Torre del Greco l’organizzazione è massiccia: all’interno del cimitero ci sarà vero e proprio “circuito” interno al cimitero per regolamentare ingressi ed uscite in occasione della commemorazione dei defunti. Nei quattro comuni flegrei rimarrà tutto chiuso. Così come anche in Trentino il 1 ed il 2 novembre: troppo alto il rischio di propagare il contagio. Saranno giorni diversi dagli altri: la normalità ormai è diventata solo un vago, terribile ricordo. Terribile perché richiama un passato che appare così lontano e irraggiungibile, proprio come le persone che amiamo e che domani non potremo onorare.
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