Cremona, un ristorante stampa lo scontrino da 0 euro per mostrare l’incasso della giornata. La lettera indirizzata a Conte e firmata dai due titolari dell’attività: “Torneremo a ridere, non a sorridere”.
Difficile la situazione per un ristorante di Cremona, in Lombardia. A seguito delle nuove disposizioni stabilite con il Dpcm, i gestori hanno deciso di esprimere la propria preoccupazione appellandosi direttamente al premier Conte. In una lunga e significativa lettera pubblicata sulla pagina Facebook dell’attività, Samantha e Simone hanno allegato al foto dello scontrino di chiusura cassa: 0 euro è ciò che si legge – e che equivale all’incasso di un’intera giornata.
“Torneremo a ridere, non a sorridere”
La foto di uno scontrino da 0 euro in allegato al post su Facebook, una lettera che inizia così: “Buonasera Presidente. Sono scattate le 18.00 e la chiusura cassa è stata fatta“. Samantha Corradin e Simone Lucini, titolari della Locanda Torriani di Cremona, hanno deciso di mostrare a tutti, clienti e non, le conseguenze dell’ultimo Dpcm, con il quale è stata imposta la chiusura dei ristoranti alle 6 di sera.
Per le attività di ristorazione che lavorano principalmente – se non esclusivamente – per cena, una misura del genere significa solo due cose: rimanere chiusi, o aprire nella speranza di non dover chiudere più in là. Perché se alla Locanda Torriani nessun cliente è arrivato a pranzo, la situazione non è certamente diversa per altre realtà sparse per l’Italia.
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I due giovani gestori di Cremona, però, hanno deciso di far sentire la loro voce – anche a nome della categoria intera – mostrando direttamente il ricavo della loro ennesima giornata lavorativa. “La partenza è stata dura” per la coppia, fin dall’inizio – “a causa dell’età e del nome che questo locale aveva prima”. “Ma dopo poche settimane erano sulla bocca di tutti, bene o male però tutti ne parlavano. E questo era il loro obiettivo”, spiegano dalla Locanda.
Con alle spalle ormai un anno e mezzo di attività, i due ragazzi sono riusciti a “farsi conoscere, far apprezzare la buona cucina, l’innovazione”. Hanno saputo mettersi in gioco, “sfidando soprattutto la crisi economica”. E dopo tanti sacrifici, ad ottobre 2020 arriva lo scontrino da 0 euro. Un colpo al cuore che fa vacillare ogni sicurezza acquisita fin qua.
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Ma i titolari non si arrendono. Sempre rivolgendosi al presidente del Consiglio, sottolineano: “Questi due folli ce l’avevano fatta ad aprire il LORO ristorante, e più che mai si trovano a stringere i loro denti e le loro cinghie. Ma caro Presidente, le posso garantire che questi due giovani ragazzi, con mille sogni nel cassetto, torneranno a ridere e non a sorridere!“.