Morgan è stato uno degli ospiti punta di Oggi è un altro giorno, un’intervista a cuore aperto durante la quale il cantante ha deciso di parlare del suicidio del padre, un grande dolore che ancora oggi non ha del tutto superato.
Nel corso della carriera Morgan si è sempre mostrato come un talento eclettico ed eccezionale, con pochi eguale nel mondo della musica italiana. L’artista in questi anni ha sempre trovato il modo per far parlare di sé sia da un punto di vista del gossip, soprattutto per quanto riguarda le sue relazioni d’amore e anche per qualche reazione plateale per programmi televisivi, o come il recente scandalo che si è verificato sul palco del Festival di Sanremo 2020 con Bugo.
Durante l’intervista rilasciata a Oggi è un altro giorno, Morgan allo specchio con Serena Bortone ha deciso di aprire il suo cuore e raccontare il dramma della morte del padre.
Morgan: il dolore mai superato
Come abbiamo avuto modo di annunciare all’inizio del nostro articolo, durante la messa in onda del programma Oggi è un altro giorno Morgan ha deciso di aprire il suo cuore e raccontare il grande dolore derivato dalla morte del padre, quando aveva solo 16 anni.
L’artista ha spiegato a Serena Bortone come il padre molti anni fa decise di togliersi la vita per essere poi trovato giorni dopo le ricerca, in mezzo a un bosco, in uno scenario raccapricciante e che nessuno famiglia del cantante. Ancora oggi, per Morgan, questo rappresenta un qualcosa di molto delicato di cui parlare nonostante abbia affrontato la tragedia decidendo di voler vedere il corpo del padre dopo esser stato ritrovato dalle autorità.
“Era diventato pesante”
Morgan ha parlato della tragica morte del padre con toni molto cupi, segno di come questo sia un dolore che in realtà l’artista non abbia mai superato forse l’addio.
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A parlare del perdono nei confronti del padre è stato lo stesso Morgan che a Serena Bortone ha rilasciato la seguente confessione:
“Si è suicidato quando avevo 16 anni, ho visto il suo cadavere, ma non era mio padre perché mio padre era vivo. Io volevo vederlo per rendermi conto, l’ho perdonato? Quando l’ha fatto aveva 48 anni un anno in meno di me, se supererò questo anno potrò dire di averlo perdonato. Lui stava male, era cupo, era diventato pesante, forse sarebbe dovuto andare da uno psicologo o parlare con mia mamma”.