La pandemia non ferma le migrazioni. Le traversate anzi, risultano ad oggi le più fatali del 2020. Soltanto martedì hanno perso la vita almeno sette persone tra cui tre bambini e la scorsa settimana si contano circa 140 morti al largo del Senegal. E’ allarme per la ripresa dei viaggi.
Il Senegal, che al momento registra all’incirca 140 morti, riferisce l’Organizzazione internazionale delle migrazioni, risale alla scorsa settimana ma solo oggi si è saputa l’entità delle perdite; il secondo, lungo la Manica è avvenuto martedì quando erano stati trovati i primi quattro corpi, a cui oggi si sono aggiunti tre bambini. Il governo senegalese ha lanciato un allarme per la ripresa dei viaggi della speranza verso l’Europa lungo l’Atlantico orientale, passando dalle Isole Canarie, dopo che le autorità hanno posto sotto stretta sorveglianza l’altra principale rotta dell’Africa occidentale, attraverso il Sahara tra Niger e Libia, fino ad arrivare alla costa mediterranea. La nave naufragata davanti alle coste del Senegal era partita il 24 ottobre da Mbour, una città costiera nel Senegal occidentale, ma poco dopo, i fusti di carburante necessari alla traversata hanno preso fuoco. Così la maggior parte non ce l’ha fatta. Da quel viaggio per la salvezza quasi tutti hanno trovato la morte.
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Le autorità senegalesi avevano parlato inizialmente di 10 morti e 60 persone portate in salvo ma i residenti hanno poi riferito all’Oim che a bordo c’erano circa 200 persone. Una portavoce dell’Oim a Dakar, Aissatou Sy, si è detta “profondamente rattristata” dalla tragedia, che segue altri quattro naufragi avvenuti la scorsa settimana, e quello nel Canale della Manica. Martedì il mare ha restituito i cadaveri di due bambini e due adulti: padre, madre e i figli di 6 e 8 anni. Un parente residente in Francia, contattato per identificarli, ha detto che mancano all’appello il terzo figlio della coppia, di appena un anno, e altri due passeggeri che viaggiavano con loro, al momento dispersi. Una quindicina di sopravvissuti sono indagati, alla ricerca degli organizzatori della tragica traversata che dovranno rispondere di omicidio e violenza involontaria. “Chiediamo l’unità tra i governi, i partner e la comunità internazionale per smantellare le reti di traffico e contrabbando che sfruttano i giovani disperati”, ha sottolineato Bakary Doumbia, capo dell’Oim in Senegal, invocando incentivi alle migrazioni regolari.
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Almeno 414 persone sono morte sulla rotta atlantica nel 2020, secondo il Missing Migrants Project dell’Oim, che nello stesso tratto di mare ha registrato 210 morti in tutto il 2019. Circa 11.000 migranti sono approdati alle Isole Canarie quest’anno, rispetto ai 2.557 nello stesso periodo nel 2019, anche se il totale rimane molto al di sotto del picco del 2006. Le traversate sono tragiche e non si sono arrestate nemmeno durante la pandemia.
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