Mercoledì sera il capo dell’Eliseo potrebbe annunciare la chiusura totale per quattro settimane. La Francia versa in condizioni pessime, non hanno funzionato le misure stabilite nei giorni scorsi.
La Francia si avvia verso una nuova chiusura delle proprie attività. La marcia del Covid-19 nel Paese transalpino non si ferma, nonostante nel mese di settembre siano state applicate nuove restrizioni. Non sembra essere bastato impostare tre diversi livelli di guardia, per far capire ai francesi il pericolo che si corre al cospetto del virus. E così, in Francia i numeri non sono affatto migliorati in merito alla diffusione del contagio del Covid-19. Tanto che nella serata odierna potrebbe arrivare il triste e doloroso, ma inevitabile annuncio da parte del capo di Stato.
Emmanuel Macron, nella serata odierna, potrebbe annunciare in diretta TV a reti unificate lo stato di lockdown nazionale. Ciò avviene nonostante le rassicurazioni che gli esponenti dell’Eliseo hanno fornito nelle scorse settimane ai propri connazionali. Non solo a parole, ma anche con opere concrete. Come la strategia adottata dal capo del Governo Jean Castex, il quale aveva imposto in prima battuta un coprifuoco tra le 21 e le 6 del mattino. Una situazione che stenta a decollare, visti i numeri che circolano in Francia e che fanno riferimento proprio ai giorni successivi all’applicazione di questa norma.
Il numero di nuovi casi di contagio nella nazione è aumentato addirittura del 74% negli ultimi otto giorni. Domenica scorsa è arrivato il bollettino più doloroso di sempre per la Francia, che ha fatto segnare ben 52mila nuovi casi di contagio in 24 ore. Anche il rapporto tra il numero di tamponi e il numero di casi accertati è peggiorato in maniera radicale, passando dall’1,5% dell’estate al 19% di questi ultimi giorni. Una situazione che non può essere accettata o tollerata dall’Eliseo e dal Governo francese, che ha deciso di correre ai ripari in maniera immediata.
Ma al di là dei freddi numeri, c’è da valutare la situazione tragica che si sta vivendo tra i corridoi degli ospedali. La decisione più triste è quella che riguarda le operazioni chirurgiche non urgenti, che sono state rinviate per fare spazio ai pazienti positivi. E se a metà marzo il numero di ricoveri per Covid-19 ammontava a circa 2.500, oggi se ne contano quasi 18mila. Discorso quasi simile per quanto riguarda le terapie intensive, che oggi ospitano 2.600 pazienti, ovvero più del doppio rispetto a inizio ottobre. In alcune zone della Francia, i letti occupati superano la soglia del 70%.
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Dunque il Paese transalpino si avvia verso un inevitabile lockdown, che come detto verrà annunciato questa sera dal presidente Macron. Il capo dell’Eliseo potrebbe rendere note alcune eccezioni, per non fermare del tutto la produttività di una nazione messa di nuovo in ginocchio dal Covid. Ad esempio si parla di un’apertura parziale delle scuole dell’infanzia fino alla scuola media. Ma potrebbe esserci spazio per una deroga in favore di chi svolge quei lavori impossibili da svolgere a casa. In ogni caso, l’obiettivo di Macron appare chiaro: chiudere adesso per ridurre la crisi e riaprire in vista del Natale.
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Tra le altre cose, mentre in Italia si protesta per una restrizione imposta per evitare un nuovo lockdown, nel resto d’Europa la decisione di Macron viene condivisa. In particolare da Angela Merkel, che a propria volta sta pensando a un lockdown leggero in Germania, considerando gli oltre 20mila nuovi casi al giorno. Anche altre nazioni stanno optando per la chiusura totale: dall’Irlanda al Galles, dal Portogallo fino al Belgio, che tra due giorni potrebbe dare il triste annuncio. E la conferma arriva proprio dalla Francia: “Le decisioni difficili non riguarderanno solo noi“.
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