Nuovi dettagli emergono dall’indagine in merito all’aggressione di Piero Longo, storico avvocato di Berlusconi aggredito dalla commercialista e dal fidanzato nella sera del 30 settembre. Secondo il medico legale, i due “provarono a strangolarlo”.
Nuovi sviluppi in merito all’aggressione perpetrata ai danni di uno degli storici avvocati di Berlusconi. Piero Longo, 76enne padovano, era stato infatti aggredito poco prima della mezzanotte di giovedì 30 settembre, nell’androne di casa sua, da tre persone. Gli aggressori sarebbero due donne e un uomo, che dopo aver suonato al campanello erano riusciti a farsi aprire la porta dall’avvocato. Una discussione, la loro, degenerata e finita in violenza, tanto che l’ex parlamentare avrebbe persino estratto la pistola e sparato in aria – con “almeno due colpi”.
A seguito delle lesioni riportate dall’ex senatore di Forza Italia, “ritrovato sanguinante nell’androne“, la Procura sta ora battendo una nuova pista. Secondo quanto ricostruito, il legale sarebbe stato afferrato da dietro al collo, con una stretta paragonabile a un tentativo di strangolamento e simile a quella usata dai poliziotti americani per bloccare l’arrestato. Sarebbe stato il medico legale Silvano Zancaner, scelto come consulente dagli avvocati di Longo, a rinoscere le lesioni e le relative modalità di aggressione.
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Tentativo di strangolamento, l’aggressione di Piero Longo
Al momento, le indagini hanno portato all’interrogatorio bis di Luca Zanon (l’elettricista 49enne coinvolto nell’aggressione) proprio per capire come si è svolta la dinamica. Anche se quest’ultimo, si apprende, si è avvalso della facoltà di non rispondere e ha cambiato avvocato. Quella sera, però, è stato lui ad aggredire Longo: insieme all’elettricista c’era anche la sua compagna, la commercialista 47enne Silvia Maran. E ancora, a fare da palo un’altra donna, che non ha partecipato all’agguato ma che è comunque finita indagata.
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A seguito dell’aggressione, Piero Longo ha riportato fratture multiple alle ossa del capo, “in particolare del pavimento orbitario sinistro, con enfisema del volto e pneumo-orbita sinistra e delle ossa nasali bilaterali con edema generalizzato al volto”. Inoltre, è stata rilevata anche “una frattura scomposta del pilastro anteriore mascellare superiore destro con emoseno”, e sempre come si legge dal referto medico, il professionista ha dovuto fare i conti con “un’emorragia all’orecchio destro, un enfisema mediastinico ed un enfisema sottocutaneo latero cervicale, ascrivibile ad un violento traumatismo compressivo del collo e della trachea”. Queste lesioni, allora, per il medico legale Silvano Zancaner sono tutte riconducibili a una stretta da dietro con il braccio, fatta per strangolare la vittima.