Dario Montagano si è tolto la vita venerdì sera presso la sua abitazione. Il noto imprenditore di San Severo era stato coinvolto nelle vicende giudiziarie relative all’inchiesta sui rifiuti “Bios”.
Dario Antonio Montagano, noto imprenditore del settore agricolo, industriale e turistico di San Severo, si è tolto la vita impiccandosi nella notte di venerdì. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato dalla famiglia presso il giardino della sua abitazione. L’uomo era stato arrestato e successivamente posto agli arresti domiciliari a marzo scorso nell’ambito dell’operazione denominata “Bios”, condotta dalla Guardia di Finanza di Bari, relativa al traffico illecito di rifiuti. Non è ancora chiaro se le ragioni dell’estremo gesto siano riconducibili alle vicende giudiziarie. Il sessantacinquenne, infatti, non ha lasciato alcun messaggio. La salma è stata trasferita nell’obitorio dell’ospedale di San Severo.
L’imprenditore Dario Antonio Montagano era stato accusato dalle autorità giudiziarie di essere il responsabile “di fatto” della gestione e direzione dell’impianto di compostaggio Bio Ecoagrim srl di Lucera. Al suo interno avrebbe messo in piedi un business criminale volto ad aggirare i costi di smaltimento dei rifiuti. Lo smaltimento di questi ultimi avveniva invece in discariche abusive realizzate in terreni della Capitanata acquistati negli anni dalle stesse società coinvolte. Il profitto di tali operazioni sarebbe ammontato ad un totale di 26 milioni di euro.
Nell’inchiesta erano stati coinvolti anche alcuni familiari dell’imprenditore di San Severo, tra cui la moglie Marina Libero, i figli e generi e nuore.
Enoagrimm San Severo, società gestita proprio dalla famiglia Montagano, ha diffuso una nota alla stampa a seguito della tragica morte dell’imprenditore.
“Non è solo la sua famiglia che lo piange, è tutto il territorio che ha perso un amico, un figlio illuminato ed un sostenitore delle bellezze di questa terra“, si legge. “Una persona semplice ma autorevole che non ha mai fatto mancare il proprio sostegno a quanti chiedevano aiuto. Lui non si tirava mai indietro, come un buon capofamiglia cercava di tenere contenti tutti”. “Una persona – continua – semplice e schietta. Era capace di fare grandi cose, un imprenditore illuminato che negli ultimi 40 anni ha rivoluzionato e valorizzato il comparto agricolo con l’avvento delle macchine per la raccolta del pomodoro, il prezzo minimo garantito sui prodotti raccolti, i tre frantoi e tanto altro ancora a dimostrazione dell’amore per il suo territorio di un uomo dal carattere sempre allegro e scoppiettante”
E a proposito delle vicende giudiziarie in cui Dario Montagano era stato coinvolto: “Non sarà una vicenda giudiziaria ancora tutta da chiarire a gettare ombre su di una persona che ha consentito a tante famiglie di non dover emigrare per cercare lavoro”. Non sono mancati, inoltre, i messaggi di condoglianze alla famiglia da parte delle istituzioni. “Il sindaco di Lavarone, Isacco Corradi, il quale in una lettera inviata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella riconosce il contributo fondamentale dell’Imprenditore Montagano per lo sviluppo turistico di quell’area del Trentino”. Oltre a lui anche l’architetto Alberto Cecchetto, che ha collaborato con l’imprenditore suicida, il quale ha ammesso di averlo stimato per la passione e l’impegno nel suo lavoro.
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