E’ lo uno degli chef più amati di sempre, amato (ma anche molto criticato) non ha di certo peli sulla lingua. Dichiarazioni scioccanti e compromettenti quelle che ha rilasciato qualche tempo fa Carlo Cracco in un’intervista a La Repubblica. L’ex cuoco icona di Masterchef ha lasciato il programma per una scelta sua personale affermando di voler seguire altri impegni professionali che fino ora aveva trascurato per dare spazio al talent di cucina.
Masterchef, perchè Carlo Cracco ha lasciato
Negli anni in cui è stato parte della giuria di Masterchef Cracco ha dato un’immagine di se decisamente ruvida e scostante, sempre pronto a sminuire e a trovare il difetto in ogni piatto presentato dai non chef professionisti. Oggi il cuoco rivela di sentirsi più libero e che nel programma c’erano dei meccanismi da rispettare dovuti e legati alla dinamica degli ascolti. In tal modo il bello e popolare chef ha insinuato che il talent di cucina sia stato in qualche modo pilotato, alcune scene o suo reazioni eccessive erano richieste.
“Ti costringevano ad essere quello che in realtà non eri… tu sei vittima preferita di questo sistema, finchè non ho detto basta…”. Delle dichiarazioni che hanno un peso e che gravano ora sugli altri giudici rimasti in particolare su Chef Locatelli che ha preso il posto di Cracco e che per certi versi dovrebbe avere il suo non amabile atteggiamento.
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Carlo Cracco cattivo per copione, gentile nella vita
Strano a dirlo ma Cracco ci tiene a mostrare anche il suo lato umano, la gentilezza per lui è molto importante sia nella vita privata che ancor di più nel lavoro: “La gentilezza per me è il rispetto per il lavoro degli altri. Quando uno lavora, che sia in cucina o in un’altra situazione, quello è il momento più intimo, più profondo, quando si è presi dalle proprie cose, quando nascono delle idee. Lì ci può stare un incoraggiamento, una parola gentile, già interessarsi a ciò che uno sta facendo è segno di cura nei suoi riguardi”.
Carlo Cracco è convinto che se oggi è uno chef di successo lo deve oltre che al suo talento anche alla famiglia che gli ha insegnato ad essere una persona gentile e educata che crede negli affetti reali gli unici ad essere veramente importanti: “Devo tutto ai miei genitori, all’educazione che ho ricevuto. In famiglia, a casa, ho scoperto che cosa vuole dire essere gentili. Gentilezza è stare a tavola insieme, per esempio.”