Sacha Baron Cohen replica suTwitter alle critiche di Donald Trump che non ha gradito ilsequel del film Borat.
Sacha Baron Cohen non ha gradito i commenti di Donald Trump sul nuovo film di Borat, in cui il suo avvocato personale, Rudy Giuliani, viene incastrato in una situazione compromettente con l’attrice Maria Bakalova che recita nella parte di una giornalista conservatrice minorenne; e ha deciso di replicare: “Donald, apprezzo la pubblicità gratuita per ‘Borat’. Ammetto che neanch’io ti trovo divertente.
Eppure l’intero mondo ride di te. Sono sempre a caccia di buffoni razzisti e dopo il 20 gennaio avrai bisogno di un lavoro. Parliamone”, ha risposto l’attore che Trump aveva definito “un finto”, “un verme” e “poco divertente”.
Nel film Giuliani viene ripreso steso su un letto con le
mani nei pantaloni dopo un’intervista con la Bakalova. “Non so cosa sia successo. Ma sapete, anni fa ha cercato di incastrare anche me fingendosi giornalista della Bbc. E io sono stato l’unico che ha detto, mai e poi mai. E’ un finto. Non lo trovo divertente. Non so nulla di lui tranne che ha cercato di imbrogliarmi. Per me è un verme”.
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Donald Trump non ha ulteriormente replicato dal momento che è impegnato con le ultime fasi della campagna elettorale. I sondaggi lo danno perdente. L’attesa è comunque palpabile. Sembra che alla fine voteranno in 150 milioni, ossia due aventi diritto su tre, una quota altissima per le abitudini dell’elettore americano, che testimonia quanto questi due candidati così diversi dividano l’opinione pubblica e la spingano a schierarsi in modo attivo. Ieri anche il presidente in carica si è recato a votare «per un certo Trump», ha detto beffandosi della folla. Trump infatti non vota più a New York perché ha trasferito la residenza presso il suo residence di lusso con annesso golf di Mar-a-Lago. A pesare sul Presidente le scelte prese durante l’emergenza sanitaria.
«Hai mentito al Paese – ha attaccato Biden – il virus non se ne sta affatto andando. Non hai un piano. Non ti prendi responsabilità».
Trump ha reagito con una risposta trita: «Non è colpa mia ma della Cina. E non possiamo chiudere la nazione, col virus dobbiamo imparare a convivere».
Il dem ha ribattuto con una di quelle frasi destinate a diventare meme sui social: «Col virus non si convive, si muore». Peccato che poi ha guardato l’orologio. Un errore commesso pure da George H.W Bush nel 1992 durante il dibattito con Bill Clinton: un gesto d’impazienza e difficoltà, destinato a rimbalzare sui social. Ora è tutto nelle mani dei grandi elettori che decreteranno il futuro del Paese.
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