In un suo ultimo intervento, il fisico Roberto Battiston ha mostrato la correlazione tra la riapertura delle scuole e la crescita esponenziale dei contagi da Covid-19 nel nostro Paese: urgente passare alla didattica a distanza.
Nel nostro Paese, l’aumento dei contagiati ha compiuto un balzo in avanti esponenziale: già dai primi giorni di ottobre si è infatti assisituto a una crescita che sembra non voler rallentare, raggiungendo oggi gli oltre 19.500 casi e costringendo le terapie intensive a sopportare una pressione sempre maggiore.
L’esecutivo è già al lavoro per valutare quali altre misure verranno applicate per cercare di contenere quanto possibile una situazione già piuttosto grave. Ma, secondo il fisico Roberto Battiston, già presidente dell’Agenzia spaziale italiana, senza la chiusura delle scuole e l’avvio della didattica a distanza, qualsiasi provvedimento preso avrà minore efficacia alla lotta al coronavirus.
Quanto impattano le scuole sulla pandemia?
Dati alla mano, nel suo intervento Battiston spiega come la riapertura delle scuole abbia in effetti contribuito a un così sostanziale aumento dei casi di Covid-19 nel nostro Paese. Con l’avvio dal 24 settembre scorso delle lezioni in presenza, sono tornati a muoversi per le varie città d’Italia quasi otto milioni di studenti.
I dati della Protezione Civile vengono inoltre confermati da quelli registrati dal ministero dell’Istruzione, relativi chiaramente alla popolazione scolastica. Basti pensare che nella settimana che va dal 26 settembre al 3 ottobre il ritmo di crescita di contagi nel personale docente è stato stesso di quello del resto della popolazione italiana, quello del personale non docente leggermente più elevato (di circa l’8%), mentre quello degli studenti è stato del 36% più elevato del resto della popolazione.
Una sola settimana dopo, e la situazione registra un cambiamento drastico. Con un ritmo di crescita degli infetti tra gli studenti pari a 2,65 volte (ovvero del +265%) rispetto a quello del resto della popolazione, anche quello del personale docente aumenta (si parla del doppio, un + 200%). Per quanto riguarda il personale non docente, invece, si parla di un +167% rispeto al resto della popolazione.
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I dati, spiega l’esperto, mostrano come le scuole abbiano agito amplificando pericolosamente il contagio – e questo non necessariamente per difetti nell’organizzazione scolastica. Quasi 8 milioni di ragazzi hanno cominciato a frequentarsi regolarmente all’interno degli istituti scolastici portandosi addosso gli effetti delle loro altre frequentazioni – sporti, trasporti pubblici, attività ricreative, e quant’altro.
Perchè oltre a valutare quanto avviene all’interno delle scuole, era di fondamentale importanza monitorare e valutare quello che avviene tra i giovani anche al di fuori della classe, degli istituti. Ora, a partire dal primo ottobre, l’epidemia in Italia ha ripreso a salire raddoppiando i casi ogni circa 7 giorni, con i 170.000 infetti raggiunti il 23 ottobre. Nell’arco di due settimani i casi potrebbero raggiungere addirittura i 600.000.
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Per il fisico Roberto Battiston, così come già spiegato da Parisi o da Crisanti, diventa fondamentale agire subito, in tempi brevissimi, con misure drastiche in grado realmente di contere i contagi e i contatti pericolosi per l’infezione da Covid-19. Una di queste misure, dunque, dovrebbe prevedere proprio la didattica a distanza – maggiormente auspicabile rispetto a un vero e proprio lockdown nazionale.