La notte appena trascorsa ha visto diversi danni e assalti nei confronti delle forze dell’ordine. La sede della regione Campania a Napoli è stata assediata dai manifestanti. Non mancano scene di guerriglia.
Una serata che avrebbe dovuto far sentire la voce di Napoli e di tutta la Campania. Ma che alla fine è sfociata nell’ennesimo episodio di violenza incontrollata e di rabbia fuori ogni logica. In un primo momento, nel capoluogo campano era partita una protesta pacifica da parte dei gestori dei locali della movida notturna. Alla base della loro manifestazione c’è la contrarietà di fronte al provvedimento del lockdown, annunciato dal governatore Vincenzo De Luca. Ma come abbiamo detto, a Napoli si è passati in breve tempo dalla protesta verbale alla vera e propria guerriglia.
Le immagini, purtroppo, parlano chiaro. Inizialmente era partite un corteo lungo le vie della città partenopea. I manifestanti si stavano limitando a mostrare striscioni e a lanciare cori e slogan contro il governatore della Campania. Dopodichè, la folla – in cui non mancavano i soggetti sprovvisti di mascherina – è arrivata dalle parti di via Santa Lucia. Qui si trova la sede della Regione Campania, ma soprattutto qui sono partiti i primi atti di insofferenza. La protesta contro la decisione di indire il cosiddetto coprofuoco, è andata decisamente oltre.
A pagarne le conseguenze sono stati alcuni giornalisti, giunti sul posto per rendere nota la situazione. In particolare, l’inviato di Sky TG 24 è stato costretto a fuggire insieme al suo cameraman, dopo essere stato oggetto di un vero e proprio raid. Tutti gli altri giornalisti sono stati costretti a scappare, mentre i carabinieri cercavano di ristabilire l’ordine e la decenza. Ma anche i militari dell’arma sono stati assediati, finendo al centro di un fitto lancio di petardi. Persino le transenne, inizialmente destinate alla delimitazione dell’area, sono stati scagliati contro le forze dell’ordine.
La protesta è iniziata proprio allo scoccare delle 23, ovvero l’orario in cui i locali di Napoli e di tutta la Campania sarebbero costretti a chiudere. Buona parte della folla, che come detto prevedeva anche persone senza mascherina, si è dispersa qualche minuto dopo la mezzanotte. Di contro, qualche decina di manifestanti è rimasta davanti alla sede della Regione Campania. Ma come abbiamo detto, non sono mancati gli episodi di insofferenza civile, con la gente esasperata dal timore di doversi chiudere nuovamente in casa. Anche se, in un certo senso, in questo caso si potrebbe parlare di assembramento incontrollato.
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E così, tra via Santa Lucia e via Orsini sono stati rovesciati diversi cassonetti, con i rifiuti che sono stati dati alle fiamme. In questo caso è stato necessario anche l’intervento da parte dei Vigili del Fuoco, i quali hanno provato a intervenire per spegnere le fiamme. Ma anche in questo caso, la frangia violenta dei manifestanti è intervenuta per respingere l’intervento dei pompieri. “Questa sera – ha detto il questore di Napoli, Alessandro Giuliano – abbiamo assistito a veri e propri comportamenti criminali verso le forze dell’ordine. Nessuna condizione di disagio, per quanto umanamente comprensibile, può in alcun modo giustificare la violenza“.
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La manifestazione era stata organizzata con un classico tam tam tramite i social network. L’appuntamento era previsto per le ore 22, per un corteo che doveva fermarsi davanti alla sede della Regione Campania. E così è stato, finchè con i manifestanti pacifici ci sono mescolati altri soggetti con idee decisamente più bellicose. Tra questi spiccano anche alcuni elementi di Forza Nuova, che attraverso i propri profili social avevano fatto capire che si sarebbero uniti al corteo. Con le conseguenze che, purtroppo, ora fanno il giro del mondo.