Le mascherine sono cancerogene? Una sostanza al loro interno fa discutere

Il biossido di titanio, sostanza classificata come potenzialmente cancerogena, sarebbe presente nelle mascherine. L’allarme è stato lanciato dai vertici di Adiconsum Veneto, dopo l’analisi di apparecchi sequestrati.

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Le mascherine possono far correre dei grossi rischi – meteoweek.com

Le mascherine che indossiamo ormai tutti i giorni, e per tante ore ogni giorno, potrebbero risultare cancerogene. Al loro interno, infatti, sarebbe stata trovata una sostanza che rischia, nella peggiore delle ipotesi, di far venire il cancro. Si tratta del biossido di titanio, sostanza classificata in questa posizione dagli specialisti chimici. A lanciare l’allarme sono stati i vertici dell’associazione Adiconsum Veneto, i quali hanno fatto riferimento a una recente scoperta. Questa è stata fatta dai militari della Guardia di Finanza, reduci dal sequestro di un lotto di mascherine.

L’associazione ha effettuato l’analisi dei lotti posti sotto sequestro nei giorni scorsi dai finanzieri. Da qui è emersa la presenza in grande quantità di biossido di titanio. Si tratta di un additivo che viene utilizzato soprattutto in ambito cosmetico e nell’industria alimentare. Ma come abbiamo detto, si tratta di una sostanza che viene considerata cancerogena. Il biossido di titanio è classificato con la sigla E171 ed è un composto chimico sotto forma di polvere cristallina incolore, tendente al bianco e quindi non facile da percepire.

Nell’ormai lontano 2006 lo Iarc lo ha catalogato come sostanza potenzialmente cancerogena per l’essere umano. In particolare, questa reazione rischia di scatenarsi al momento in cui il biossido di titanio viene inalato. Anche l’Unione Europea ha fornito questa classificazione, come sostanza appartenente alla categoria 2, e lo ha fatto attraverso un documento pubblicato quasi un anno fa. Il fatto che sia stato ritrovato in un lotto di mascherine sequestrate, però, non vuol dire che il biossido di titanio si trovi anche nei dispositivi attualmente in circolazione.

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Valter Rigobon, segretario di Adiconsum Veneto, ha voluto lanciare l’allarme, facendo capire che invece il biossido di titanio si trovi di default in tutte le mascherine. “Tutti i prodotti hanno schede tecniche che ne determinano caratteristiche e provenienza – ha dichiarato Rigobon – . Invece con le mascherine non vi è assolutamente nulla di tutto questo. Si va, si compra e si indossa nella incertezza che queste siano adeguate, va introdotta una scheda e va normata la presenza del biossido di titanio”. Dunque l’allarme ora diventa più grave.

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Il responsabile di Adiconsum Veneto per la sicurezza dei prodotti, Stefano Franceschetto, ha aggiunto che “il consumatore deve essere informato e serve una revisione della normativa”. Dalle analisi chimiche svolte in laboratorio si è scoperto che circa 450-500 delle 700 mascherine analizzate presentano biossido di titanio in grande quantità. Si tratta di almeno 100 ppm e fino a 2.000 ppm. In generale, come riporta lo stesso Rigobon, “i livelli più alti sono risultati in quelle chirurgiche”.

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