Due studenti di 14 e 15 anni sono stati incriminati per complicità nell’omicidio di Samuel Paty a Parigi: avrebbero “indicato” il professore al suo assalitore dietro compenso.
Emergono nuovi dettagli relativamente alla morte di Samuel Paty. Il professore era stato decapitato con un coltello lo scorso 16 ottobre in una strada a nord di Parigi per avere mostrato alla sua classe alcune vignette su Maometto pubblicate da Charlie Hebdo. A compiere il folle gesto, al grido di “Allah Akhbar“, il diciottenne Abdoullakh Anzorov, nato a Mosca ma di origine cecena. Diverse persone, tuttavia, lo avrebbero aiutato a preparare l’attentato. Ben sette persone, infatti, ieri sono state sottoposte a giudizio con le accuse di cospirazione criminale e complicità in omicidio terroristico. Due di queste sono minorenni.
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I due complici minorenni
L’attentatore Abdoullakh Anzorov, secondo le ricostruzioni delle autorità, non conosceva in prima persona Samuel Paty. Egli era piuttosto venuto a conoscenza tramite Youtube del video in cui il professore mostrava alla classe le vignette di Charlie Hebdo, che era stato realizzato da una alunna e pubblicato dal padre Brahim C. Quest’ultimo, la cui sorellastra ha giurato fedeltà all’Isis, aveva espresso sui social il suo dissenso e successivamente era entrato in contatto con alcuni militanti estremisti, tra cui anche il diciottenne terrorista. I due, in particolare, sarebbero entrati in contatto due o tre volte.
“Oggi“, ha spiegato il procuratore “è chiaro che il prof è stato designato per nome come obiettivo sui social network“. Al momento del fermo, tuttavia, Brahim C ha affermato di non conoscere l’autore dell’attentato e di avere ricevuto molte telefonate nei giorni successivi alla pubblicazione del video su Youtube. Ha dunque negato di essere in qualsiasi modo a conoscenza del progetto terroristico.
Le indagini tuttavia hanno dimostrato che ad aiutare Abdoullakh Anzorov sarebbe stata più di una persona. L’attentatore, infatti, conosceva le generalità dell’insegnante e la scuola dove lavorava, in quanto gli sarebbero state fornite da un attivista islamico, il quale adesso è tra i sospettati con l’accusa di cospirazione terroristica. Il diciottenne, tuttavia, non sapeva come identificare Samuel Paty. È per questa ragione che, avendo bisogno dell’aiuto degli studenti di quella stessa scuola che lo conoscevano bene, ha pagato due minorenni per farsi indicare la vittima. I giovani di 14 e 15 anni avrebbero incassato 300-350 euro per il servizio. Essi sarebbero stati a conoscenza del fatto che Abdoullakh Anzorov aveva intenzione di “filmare”, “umiliare e picchiare” l’insegnante, “costringendolo a chiedere perdono” per aver mostrato le caricature di Charlie Hebdo, ma non di ucciderlo.
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L’ufficio della procura antiterrorismo francese ha ritenuto determinante il coinvolgimento dei due studenti di 14 e 15 anni nell’identificazione della vittima e, adesso, sono accusati di complicità in omicidio terroristico. I minori si trovano sotto controllo giudiziario. L’accusa aveva richiesto l’arresto di almeno uno dei due, andando contro il parere dei giudici inquirenti. Altri due uomini, invece, sono imputati per avere accompagnato l’assalitore a comprare le armi necessarie all’attentato. Si tratta del coltello con cui ha decapitato la vittima e un’arma Airsoft. Entrambe sono state ritrovate vicino al cadavere dell’attentatore. Diversi altri sospettati avevano avuto contatti con il killer poco prima dell’omicidio e sono accusati di cospirazione terroristica. Tra questi anche Brahim C, l’uomo che ha pubblicato il video del professore su Youtube.