Il tasso di risparmio è triplicato per gli italiani, anche a causa dell’emergenza Covid. Di conseguenza diminuiscono i consumi, con una vera e propria deriva per l’economia nazionale.
Sono tante le conseguenze negative, portate da questi ultimi mesi tremendi, davvero in ogni ambito. In primis sotto l’aspetto sanitario, visto che l’emergenza Covid ha causato migliaia di morti e tuttora porta tanta gente ad ammalarsi. Poi c’è l’aspetto psicologico, vista la paura che aumenta tra gli italiani ma anche in giro per il mondo. E poi c’è l’aspetto economico, che porta la gente a non spendere il proprio denaro, propendendo per il risparmio. E basta fare una ricerca neanche troppo approfondito per scoprire che la paura sta portando gli italiani a cambiare le proprie abitudini.
Uno stato di incertezza che si può scoprire andando a osservare l’andamento del Vix. Si tratta di quello che viene volgarmente ribattezzato proprio come “indice della paura”. Il Vix sintetizza la volatilità in Borsa, ovvero lo stato di incertezza entro il quale avvengono gli investimenti nei mercati azionari. Lo scorso mese di marzo, questo valore ha superato la quota degli 80 punti, roba che non accadeva dai tempi del fallimento di Lehman Brothers. Dunque gli italiani vivono la prospettiva dell’investimento come uno spettro da tenere alla larga.
Ma non è solo il mercato azionario a contare sul proprio valore di Vix. Anche l’economia reale, quella che segnala il costo della vita nelle abitudini quotidiane, lo ha. E questo spiega come stanno cambiando le abitudini, specialmente tra gli italiani, in questi mesi dominati dalla pandemia. In Europa questo tasso è raddoppiato negli ultimi sei mesi, salendo al 24%. Ma è in Italia che le cose stanno cambiando in maniera radicale. Nel nostro Paese questo tasso è aumentato, per poi addirittura triplicare in altre realtà, come negli Stati Uniti e in Gran Bretagna.
Una delle più immediate conseguenze dell’aumento dei risparmi riguarda la diminuzione della spesa. I consumi vengono abbattuti in questo periodo di grande incertezza, tanto da far calare anche l’offerta. Una vera e propria spirale dalla quale è difficile uscire, se non effettuando dei tagli. E anche in questo caso le conseguenze sono terribili, visto che molte aziende, vedendo diminuire gli introiti, sono costrette a ridurre la forza lavoro. In questo modo, si assiste forse alla conseguenza più grave della paura da pandemia, ovvero il crollo del Pil.
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Come abbiamo detto, la nazione messa peggio da questo punto di vista è gli Stati UNiti, con un tasso di “Vix delle famiglie” del 33,6%. Nei Paesi dell’Eurozona si è passati dal 12,6% di inizio anno all’attuale 24,6%, per un dato praticamente raddoppiato. Ma è la Gran Bretagna a far suonare un clamoroso allarme: all’inizio dell’anno il dato ammontava al 9,1%, mentre in questi giorni si attesta addirittura al 28,1%. E in Italia? Le cose stanno così: a marzo il dato del Vix ammontava al 13,3%, con picchi del 18,6% che si sono verificati nel mese di agosto.
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Questa è una delle principali conseguenze dell’aumento del tasso di risparmio. Un dato che era letteralmente crollato negli anni precedenti, arrivando al 7,9% di fine dell’anno scorso. Ma ora, complice la paura che deriva dalla diffusione del Covid e dal bombardamento mediatico, la gente è tornata a risparmiare. E gli italiani non sono da meno. Lo spiega Vittorio Pelligra, professore di Politica economica: “In questo clima di incertezza si rimandano i consumi mentre nella certezza di un lockdown questi potrebbero essere orientati in beni e servizi che tendono ad essere più richiesti nelle fasi di chiusura degli esercizi“.