La notizia arriva da uno studio condotto dalla Johns Hopkins University di Baltimora. Chi convive con un asintomatico ha un rischio sei volte maggiore di contrarre il Covid-19.
Un nuovo studio effettuato negli Stati Uniti porta alla luce un nuovo problema collegato alla diffusione del Covid-19. Questa rischia di aumentare in maniera imponente a causa di un pericolo ancor più nascosto e difficile da scoprire. Stiamo parlando della presenza degli asintomatici, ovvero quelle persone che potrebbero aver contratto il Covid senza che nessuno lo sappia. A differenza dei soggetti con sintomi, infatti, gli asintomatici proseguono la loro vita in maniera regolare, a meno che non decidano di sottoporsi al tampone per conoscere le proprie condizioni.
Ma come si diffonde il virus, specialmente se ci sono soggetti che non presentano sintomi? A questa domanda hanno provato a rispondere gli esperti della Johns Hopkins University di Baltimora. Lo studio da loro condotto è stato sintetizzato in un articolo, pubblicato nel nuovo numero di Science. Qui si legge che la maggior parte dei nuovi casi di Covid si propaga tra le mura di casa. Inevitabilmente le persone che corrono i maggiori rischi sono i coniugi dei positivi e gli anziani che vivono nella stessa famiglia con soggetti più giovani e senza sintomi.
Ma non ci sono solo le case a rappresentare dei piccoli ma sempre più diffusi focolai di Covid. Stando a quanto si legge nei risultati dello studio americano, infatti, anche alcuni contesti lavorativi possono diventare delle polveriere. Strutture come dormitori e penintenziari, ma anche gli ospedali e le case di cura. Soprattutto in questi ultimi casi i rischi aumentano in maniera esponenziale, considerando che si ha a che fare con persone che soffrono di altre patologie. Da qui il rischio di contagiare persone già ammalate, che potrebbero anche ricorrere alle terapie intensive.
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Per quanto riguarda i gruppi più estesi e non necessariamente uniti da legami affettivi o lavorativi, gli asintomatici giocano anche in questo caso un ruolo cruciale. Rispetto ai positivi con sintomi, infatti, questi continuano a circolare e a vivere regolarmente la propria vita, prima di eseguire un tampone. In questo modo il Covid si diffonde in maniera molto più estesa e incontrollata, tanto da trasformare la semplice diffusione in superdiffusione. Specialmente in contesti come supermercati e negozi, in cui in un lasso di tempo breve si può arrivare a contatto con tante persone.
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In questo senso si può spiegare una delle novità sul piano statistico che riguardano la presenza del Covid-19 su scala mondiale. Dopo un recente studio, infatti, si è scoperto che il 10% dei positivi al virus è responsabile dell’80% dei contagi. Si tratta del fenomeno di sovradispersione che si presenta in altri contesti con sintomi, ovvero l’influenza stagionale e il morbillo. Per questo motivo, prima che una epidemia esploda in maniera chiara ed evidente, potrebbe essere necessario che il numero di casi salga ancora.
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