Chiara Fregonese è morta a soli 33 anni. La studentessa modello da un decennio lottava contro l’anoressia. Non ha mai trovato rimedio, anche affidandosi a un centro specialistico.
Aveva solo 33 anni, ma da una vita lottava contro un male oscuro. Chiara Fregonese era una ragazza solare e una studentessa modello. Ieri si è spenta dopo avere trascorso un breve periodo nel centro specialistico a cui si era rivolta per guarire dall’anoressia, che da ben dieci anni la affliggeva. Nessuno, tuttavia, è riuscito a salvarla. A piangerla la cittadina di Mestre, di cui era originaria.
Chiara Fregonese era una ragazza brillante. Nata a Mestre, in gioventù viveva un condominio di via San Donà insieme al papà Mirco e alla mamma Antonella. Era figlia unica. Al termine delle scuole superiori si era iscritta nella facoltà di Economia all’Università di Ca’ Foscari. Qui aveva conseguito la laurea con la votazione di 110 e la lode. Una studentessa modello. Terminati gli studi si era trasferita prima in Lussemburgo, poi in Svizzera. Aveva trovato diversi impieghi e imparato benissimo l’inglese ed il tedesco. Le lingue erano la sua passione. Inseguiva la cultura in ogni sua forma: dalle mostre d’arte ai viaggi in giro per il mondo. Proprio nel periodo all’estero, quando aveva 22 anni, tuttavia, nonostante la ragazza prima non avesse mai manifestato la volontà di perdere peso, era sopraggiunta l’anoressia.
“Purtroppo, col trascorrere del tempo, quel problema che covava dentro e che fin lì non aveva dato particolari segnali di manifestazione, ha iniziato a venire fuori. La malattia ha camminato in maniera subdola. Chiara ha dovuto affrontare diversi ricoveri, purtroppo qui a Mestre c’è nulla di specifico per curare questo tipo di disturbo. È stata seguita anche privatamente. Lei ha avuto forza e coraggio, ha sempre cercato prima di tutto di non far soffrire noi“. A raccontarlo è la mamma, Antonella. “Gli ultimi anni sono stati molto duri. È una malattia difficile da affrontare. Quest’estate Chiara si era rivolta a un centro specialistico, poi si è sentita poco bene ed è stata ricoverata all’ospedale di Schiavonia dove infine è mancata“.
I genitori per dieci lunghissimi anni hanno lottato, insieme a lei, contro il male che la affliggeva. L’anoressia, tuttavia, alla fine ha vinto. I funerali si svolgeranno domani ai Santi Gervasio e Protasio. La salma verrà successivamente cremata.
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