Uno dei soggetti che si è sottoposto ai test per il vaccino è morto dopo essere transitato dal laboratorio in Brasile. È arrivata la conferma della sua morte dopo la profilassi. Non è però certo che le conseguenze del decesso siano legate al test.
Scoppia il caos tra i corridoi della clinica brasiliana gestita da AstraZeneca. L’azienda farmaceutica, una delle più vicine alla messa in commercio del vaccino contro il Covid-19, è stata colpita da un improvviso lutto. Questo riguarda però un volontario, ovvero un soggetto che ha accettato di prendere parte in maniera attiva alla sperimentazione del nuovo farmaco. È giusto sottolineare che non è ancora stata chiarita la causa del decesso dell’uomo. L’unica cosa certa è che la morte sia avvenuta in conseguenza alla profilassi, seppur non ci siano ancora collegamenti diretti.
Una fonte molto vicina al dossier di AstraZeneca ha fatto sapere che l’uomo deceduto non aveva ancora ricevuto il vaccino. Per questo motivo non è corretto parlare di decesso causato dal farmaco che è in corso di test per valutarne la validità, in vista della sua immissione sul mercato. Tanto che Anvisa, l’autorità sanitaria brasiliana, ha fatto sapere che la sperimentazione del vaccino non si fermerà. Reuters, altra fonte che ha reso nota questa terribile notizia, ha citato oltre ad Anvisa anche l’università federale di San Paolo, che sta seguendo la sperimentazione.
AstraZeneca ha dovuto fornire delle spiegazioni in seguito alla notizia della morte del paziente volontario. Ha fatto sapere che le valutazioni effettuate sul cadavere “non hanno condotto ad alcuna preoccupazione in merito alla continuazione dello studio in corso“. In questo momento, sono in corso i test finali di fase 3 su questo vaccino, candidato a finire sul mercato per abbattere sul nascere i casi di Covid-19 nel mondo. Tra le altre nazioni che hanno mostrato interesse per il lavoro di AstraZeneca c’è l’Italia, pronta ad acquistare alcuni milioni di dosi.
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Nella spiegazione fornita sui fatti accaduti nelle scorse ore, AstraZeneca ha voluto fare ulteriori precisazioni. “Non possiamo commentare – svelano i vertici della casa farmaceutica – su casi individuali coinvolti nella sperimentazione in corso del vaccino Oxford, aderendo in modo stringente alla regolamentazione dei trial clinici, ma possiamo confermare che tutti i processi di verifica richiesti sono stati seguiti“. Dunque arriva la conferma della bontà del lavoro svolto finora da AstraZeneca. Un lavoro che, come detto, sta portando i test sul vaccino alla terza fase, quella cruciale.
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“Tutti gli eventi medici significativi sono attentamente valutati da investigatori clinici del trial – prosegue AstraZeneca nel suo comunicato – , un comitato di monitoraggio indipendente e le autorità regolatorie. Queste valutazioni non hanno portato a preoccupazioni in relazione alla continuazione dello studio in corso“. Intanto, proprio a proposito della disponibilità del vaccino, in queste ore sono emerse anche le prime date ufficiose. Si parla addirittura del mese di dicembre, dunque mancherebbe circa un mese e mezzo prima della sua disponibilità.