Dipendente comunale si pagava da solo e più volte al mese lo stipendio

Arrestato a Padova un dipendente comunale nell’ambito dell’operazione “Dirty Money” per peculato che sarebbe riuscito a pagarsi più volte lo stipendio nello stesso mese.

Dipendente comunale si pagava più volte al mese lo stipendio

La Guardia di Finanza di Este, coordinata dalla Procura della Repubblica di Rovigo, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un funzionario che, fino al mese di giugno 2019, si è più volte appropriato di consistenti somme di denaro pubblico. In particolare, il funzionario comunale rivestiva gli incarichi di economo e responsabile dei servizi finanziari di un Comune della Bassa Padovana. L’importo totale sottratto è di circa 125.000 euro. Rivestendo contemporaneamente due incarichi, l’arrestato curava in prima persona le pratiche amministrative, seguendole nel relativo iter e interloquendo spesso con gli altri uffici comunali, presso i quali godeva di fiducia e di credibilità per le capacità professionali dimostrate nel trattare le incombenze burocratiche.

Le indagini sono state avviate a seguito di segnalazione da parte dello stesso Ente locale che, in relazione ad accertamenti interni finalizzati alla ricerca delle cause dello stato di dissesto finanziario in cui versava, si è reso conto dei rilevanti ammanchi di cassa. I Finanzieri hanno così verificato che il dipendente aveva ideato un piano illecito: non solo riusciva a pagarsi lo stipendio più volte nello stesso mese attraverso artifici contabili, mentre gestendo anche la cassa del Comune, intascava somme extra, falsificando i mandati relativi ai pagamenti dei servizi da parte degli utenti. In altri casi, ancora, il funzionario produceva giustificativi relativi a spese mai sostenute, documentate grazie a ricevute fiscali e scontrini, talvolta anche raccolti per strada.


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Oltre alla misura cautelare personale, le Fiamme Gialle padovane hanno eseguito il sequestro di 11 conti correnti e di 4 immobili, nonché perquisito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, i luoghi nella disponibilità̀ dell’indagato. Le ipotesi di reato contestate sono quelle di peculato, falso materiale ed ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici, per i quali la legge prevede pene severe. Sono tuttora in corso ulteriori accertamenti per quantificare il danno erariale.

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