Il tema caldo per tutte le trasmissioni di servizio pubblico e informazione è concentrato appunto sull’aumento dei contagi da Coronavirus come è successo anche Cartabianca condotto a Bianca Berlinguer. La conduttrice ha trattato l’argomento insieme al direttore del reparto di malattie infettive del Sacco, Massimo Galli.
Nel corso dell’ultimo mese e mezzo abbiamo avuto modo di vedere come l’aumento dei contagi da Coronavirus sono cominciati ad aumentare vertiginosamente, i primi segnali erano arrivati nel mese di agosto ma ecco che oggi si parla già si seconda ondata.
A non far tranquillizzare gli italiani troviamo anche le parole del professor Galli che parla di tendenza preoccupante.
Bianca Berlinguer: l’intervista al professor Galli
Bianca Berlinguer ha intervistato il professor Massimo Galli a Cartabianca che di certo non ha parlato di una situazione ‘facile’ nella nostra nazione. I contagi toccano cifre da capogiro in Italia, anche se nelle altre nazioni nel mondo le cose non sono messe di certo meglio dato che nel Regno Unito sono stati raggiunti i 21mila casi.
In particolar modo, ecco che il professor Galli a Bianca Berliguer dichiara:
“Le misure prevedono dei correttivi che possono essere applicati nelle singole realtà. Alcune regole devono essere valide per l’intero paese, in altri casi la situazione epidemiologica impone di fare di più, come in Campania e Lombardia. L’indicazione è chiara: state a casa il più possibile ed evitate di trovarvi in situazioni dove c’è gente ammessata, se non sono strettamente indispensabili per il mantenimento dell’attività essenziali”.
“Bisogna intervenire preso”
La paura di un nuovo lockdown continua a essere concreta per gli italiani che hanno visto nel nuovo Dpcm un allarme importante, e una restrizione significativa delle proprie libertà.
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Il professore Massimo Galli, infatti, ha concluso il suo intervento con la seguente dichiarazione che non lascia margine di immaginazione:
“Ci sono tendenze molto preoccupanti. A maggior ragione bisogna intervenire presto e nell’arco delle prossime due settimane si possa invertire la tendenza. Altrimenti ci troveremo in una situazione già vista in altri paesi e che somiglierebbe a quella che abbiamo già vissuto. Mi auguro di non arrivare mai a numeri di marzo, ma era una malattia che non conoscevamo. Ora la storia è diversa, ma se non riusciamo a intervenire tempestivamente la tendenza ci porterà in una situazione di estrema difficoltà”.