Jeffrey Toobin, prestigiosa firma del New Yorker, è stato sospeso dall’incarico. Il giornalista era stato sorpreso a masturbarsi durante una riunione su Zoom. La gaffe involontaria gli è costata il posto.
Jeffrey Toobin, lo scorso 3 ottobre, non è riuscito a trattenersi e, mentre era in riunione con i colleghi del New Yorker e quelli della New York Public Radio su Zoom, ha iniziato a masturbarsi. Il noto giornalista statunitense non si era accorto di avere webcam e microfono accesi. Gli altri partecipanti, dunque, hanno assistito in diretta all’atto di autoerotismo. Due colleghi privatamente gli hanno prontamente fatto notare della gaffe, ma ormai era sostanzialmente troppo tardi. Il giornalista ha dunque riattaccato e, soltanto poco dopo, è tornato online, facendo finta di nulla. Nei giorni successivi è però arrivata la sospensione.
La giustificazione del giornalista
Probabilmente la riunione con i colleghi (che, per la precisione, era una interessante simulazione elettorale in vista delle elezioni negli Stati Uniti in cui la prestigiosa firma, in quanto esperto analista legale e avvocato, impersonava i tribunali interessati da eventuali manovre giudiziarie del presidente) era troppo noiosa per lui. Così, Jeffrey Toobin, ha deciso di occuparsi d’altro. “Ero convinto di avere la telecamera spenta e il microfono muto, pensavo che non mi vedesse nessuno“, si è giustificato. “Ho commesso un errore imbarazzante e stupido. Chiedo scusa a mia moglie alla mia famiglia, agli amici e ai collegi”. Nessun’altra dichiarazione è stata rilasciata ai media.
La gaffe involontaria del giornalista tuttavia non è passata inosservata ai vertici del New Yorker e le sue giustificazioni non sono state sufficienti ad evitargli la sospensione. L’emittente televisiva Cnn, per cui lavora, ha invece comunicato che Jeffrey Toobin ha chiesto alla redazione un po’ di tempo per sé, che gli è stato accordato. In entrambi i casi non è stata resa nota la durata della sospensione. Quel che è certo è che il fatto macchierà a lungo la sua brillante carriera. Il noto giornalista, intanto, per la vergogna si è anche cancellato da Twitter.
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La lettera del New Yorker
All’indomani dalla gaffe di Jeffrey Toobin il direttore del New Yorker, David Remnick, ha aperto un’inchiesta interna e ha inviato una breve lettera a tutti i suoi dipendenti. Il messaggio è chiaro: eventi di questo genere non saranno mai più tollerati. La reputazione del settimanale, infatti, va preservata.
“Cari tutti, come avrete visto su vari media, uno dei nostri giornalisti è stato sospeso dopo un incidente in una chiamata Zoom. Sappiate – si legge – che prendiamo queste cose sul serio e che stiamo approfondendo la vicenda“.