Peggiora sempre più la situazione coronavirus in Gran Bretagna, che oggi registra 241 nuovi morti positivi al Covid-19 (un dato che non si vedeva da giugno), 21.331 casi e ricoveri ospedalieri che superano il limite di 1.000.
Il bilancio Covid della giornata di oggi in Gran Bretagna preoccupa sempre più: in sole 24 ore sono stati registrati 21.331 nuovi contagi e 241 decessi da coronavirus, il dato più alto dal 5 giugno. Alti anche i ricoveri ospedalieri, che superano il tetto dei 1.000 per la prima volta da maggio. I decessi quindi segnano un aumento in percentuale considerevole: dai 143 confermati di martedì scorso, si schizza a un + 68,5%. I casi invece registrano un + 23,8%. Tuttavia, è necessario evitare gli allarmismi: il numero di tamponi effettuato non è lo stesso della prima ondata, ma notevolmente superiore, e questo avrebbe garantito di portare a galla la marea di infezioni che a marzo, invece, era rimasta sommersa. Insomma, comparare i dati dei contagiati tra le due ondate è utile, ma fino a un certo punto. Ciò che potrebbe esser indicativo è confrontare il numero dei ricoveri. I dati forniti dal NHS britannico riportano: tra il 23 marzo e il primo aprile il numero di pazienti infetti quasi triplicò, passando da 1.271 a 3.564. Tra il 6 ottobre e il 15 ottobre, invece, le ammissioni in ospedale sono passate da 692 a 988. Nonostante i numeri sembrino più rassicuranti di quelli di marzo-aprile, tuttavia, non è il momento di abbassare la guarda.
Manchester nuova zona rossa
Il primo ministro Boris Johnson ha confermato: l’area di Manchester entrerà nel livello di allerta più alto a partire da venerdì 23 ottobre. Le nuove misure restrittive riguarderanno bar e pub, per cui è stata predisposta la chiusura al pubblico per un periodo di 28 giorni. Ma ad essere coinvolti dalla chiusura, anche negozi di scommesse, casinò, sale bingo, centri di gioco per adulti e aree di gioco soft. A tutto questo si aggiunge il divieto di incontri tra persone di nuclei famigliari diversi. Resta alta la tensione, però, tra il sindaco di Manchester Andy Burnham e il primo ministro britannico Boris Johnson. Burnham avrebbe lamentato una scarsa attenzione all’economia della città da parte del governo, che non avrebbe mostrato un reale impegno per compensare le perdite attraverso un aiuto finanziario adeguato: “La gente non può essere semplicemente messa sotto pressione”, ha detto Burnham, “e io non cederò alla pressione, né mi arrenderò alla vista di un assegno”.
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Dall’altro lato il primo ministro avrebbe ribadito il totale impegno del governo a soddisfare le richieste locali. Stando a quanto affermato da Johnson, i ministri avrebbero impiegato 10 giorni alla ricerca di un accordo con il sindaco di Greater Manchester, proponendo anche una “generosa offerta“. Tuttavia “il sindaco purtroppo non l’ha accettata e data la situazione di salute pubblica devo ora procedere con lo spostamento della Greater Manchester al livello di allerta molto alto”.
Vaccino anti-Covid, una sperimentazione controversa
Nel frattempo nel Paese si cerca di puntare il tutto e per tutto sul vaccino. Per farlo, i ricercatori del Regno Unito si stanno preparando a dare inizio a un esperimento ritenuto controverso: devi volontari sani verranno infettati di proposito con il Sars-CoV-2, per studiare la malattia sotto un punto di vista differente, dal momento in cui viene contratta l’infezione fino alla presunta manifestazione della malattia. L’approccio adottato, definito “challenge study”, garantirebbe secondo alcuni studiosi di accelerare l’acquisizione di nuove conoscenze sul virus. A condurre l’esperimento sarà l’Imperial College di Londa in collaborazione con il Dipartimento per le imprese, l’energia e la strategia industriale, il Royal Free London NHS Foundation Trust e hVivo, una società che ha esperienza nella conduzione di test.
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I volontari verranno scelti in una fascia d’età che va dai 18 ai 30 anni. Il professor Peter Openshaw, co-ricercatore dello studio è convinto dell’utilità del test: “Infettare deliberatamente i volontari con un noto agente patogeno umano non è mai da prendere alla leggera. Tuttavia, tali studi sono enormemente istruttivi su una malattia, anche così ben studiata come il Covid-19”, spiega l’esperto.