Giuseppe Conte ha avuto un incontro in videoconferenza con il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, con Greta Thunberg e altre attiviste per il clima.
Incontro virtuale di Giuseppe Conte con Greta Thunberg
In base a quanto si evince da Repubblica, il Premier Giuseppe Conte ha avuto, lunedì pomeriggio, una video conferenza con il ministro dell’Ambiente Sergio Costa e le rappresentanti del movimento Fridays for Future. In particolare Greta Thunberg avrebbe chiesto al governo italiano di “iniziare a trattare l’emergenza climatica come una crisi”.
Tra le altre giovani attiviste per il clima, presenti anche Adélaïde Charlier in rappresentanza del Belgio, Luisa Neubauer per la Germania e Laura Vallaro e Martina Comparelli per l’Italia. A rendere noto l’incontro, il movimento Fridays For Future (Fff) Italia ricordando che “le giovani attiviste hanno inviato a tutti i leader dell’Ue e del mondo una lettera aperta che è stata già firmata da quasi 130.000 persone”.
Le richieste dell’attivista
Nel ricordare che “l’Italia ha un ruolo cruciale da svolgere a livello Ue e internazionale nell’azione per il clima in quanto terza economia dell’Ue, ospite del G20 del prossimo anno e co-organizzatrice del vertice sul clima Cop26″, il movimento Fff ha spiegato di aver chiesto al Premier “di affrontare l’emergenza climatica e passare all’azione seguendo le richieste della lettera. Queste includono lo stop a tutti gli investimenti e i sussidi ai combustibili fossili, l’uscita dal fossile, rendere l’ecocidio un crimine internazionale, e l’istituzione di budget annuali di carbonio vincolanti basati sui migliori dati scientifici disponibili”.
Per poi aggiungere: “i leader europei hanno continuato a mettere la testa sotto la sabbia riguardo la crisi climatica, prendendo poche o nessuna decisione concreta, nonostante diversi incontri con le attiviste. Come primo passo, tutti i leader dell’Ue dovrebbero garantire da adesso che le nuove politiche climatiche dell’Ue siano in linea con l’obiettivo dell’Accordo di Parigi di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi centigradi, senza utilizzare scappatoie o contabilità creativa”.
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Il commento delle attiviste italiane
A tal proposito, commenta Martina Comparelli, così come riportato dall’Ansa: “L’Italia ha firmato l’accordo di Parigi, ma sta facendo marcia indietro sull’azione per il clima. Non c’è una via di mezzo. Bisogna eliminare le infrastrutture del gas e le campagne di greenwashing che le circondano per rispettare gli obiettivi di Parigi. Si tratta di scegliere tra il nostro futuro e i gasdotti. Come è possibile mettere i fossili prima delle persone?”.
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Laura Vallaro dal suo canto ha aggiunto: “Le persone stanno già perdendo il lavoro, si ammalano, e muoiono a causa della crisi climatica. La pandemia ci ha mostrato quanto sia fragile l’attuale sistema economico e politico, e pensare di poter sopravvivere come civiltà su un pianeta più caldo di 3 o 4 gradi – che è la direzione in cui stiamo andando – è semplicemente assurdo. Il tempo per evitare il collasso climatico si sta esaurendo. Ma rinunciare significa condannare noi stessi e le generazioni a un futuro nel caos, e noi non lo accettiamo. Dobbiamo affrontare la realtà e trattare la crisi climatica come una crisi”.