Stefano Boeri, il presidente della Triennale di Milano, tramite un tweet, ha fatto il suo ultimo saluto e ha annunciato la dipartita di Enzo Mari
“Ciao Enzo. Te ne vai da Gigante”. Con un tweet è stato questa mattina Stefano Boeri a dare l’annuncio della scomparsa di Enzo Mari, grande artista e designer nato nel ’32 a Novara. Sabato alla triennale, Mari è stato il protagonista di una mostra dedicata ai suoi 60 anni di carriera. Il ricovero al San Raffaele dove si trovava da alcuni giorni.
Ciao Enzo, te ne vai da Gigante. pic.twitter.com/wxACEipHJu
— stefano boeri (@StefanoBoeri) October 19, 2020
Genio universalmente riconosciuto
Provocatorio, artista dallo sguardo critico e genio universalmente riconosciuto. Enzo Mari è stato studente in Brera dal ’52 al ’56. Il suo nome è legato oltre che ai cinque Compassi d’Oro conquistati (di cui uno alla carriera nel 2011), al vassoio Putrella per Dainese, alle posate Piuma per Zani&Zani, allo spremiagrumi Squeezer per Alessi, alle decine di provocazioni, mostre e progetti con cui invitava a una visione critica della società.
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La coscienza dei designers
Mari era noto per il suo carattere definito ‘difficile’. Ha sempre rifiutato il cliché dell’intellettuale astratto e lontano dal pubblico, la sua filosofia era quella del design creato per trasformare la società, come forma di ‘rivoluzione’. «Io so solo che appena una cosa deve venire prodotta, essere venduta, è merce». Punto di riferimento importante per il mondo del design, come certificato a suo tempo da un altro maestro del settore, Alessandro «Mari non è un designer, se non ci fossero i suoi oggetti mi importerebbe poco. Mari invece è la coscienza di tutti noi, è la coscienza dei designers, questo importa».
Con Enzo Mari se ne va un gigante del design italiano del Novecento. Un artista di fama mondiale, creatore di icone leggendarie, cinque volte Compasso d’Oro, un maestro che con la sua riflessione teorica ha formato generazioni di designer. Milano lo ricorderà sempre.
— Beppe Sala (@BeppeSala) October 19, 2020