Nell’ultima Conferenza stampa, Giuseppe Conte ha ribadito la sua contrarietà ad utilizzare i fondi del Mes.
“Il Mes non è una panacea. I soldi del Mes sono prestiti, non possono finanziare spese aggiuntive, si possono coprire spese già fatte in cambio di un risparmio d’interessi. Va a incrementare il debito e quindi va coperto”. A dirlo, è stato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte al termine della conferenza stampa tenutasi ieri a Palazzo Chigi. Il Premier ha infatti annunciato le misure del nuovo Dpcm per arginare la diffusione del Coronavirus, apparendo sia in diretta streaming dai suoi profili social che a reti unificate.
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Rispondendo alla domanda di un giornalista al termine della Conferenza, il Presidente del Consiglio ha ribadito la sua contrarietà al Mes, il meccanismo europeo di stabilità. “Il risparmio sarebbe molto contenuto. Se avremo bisogno un fabbisogno di casa, ha senso, altrimenti no. C’è un rischio, lo stigma, che non è quantificabile: Sure l’hanno preso una decina di Paesi, il Mes nessuno”, ha spiegato Conte. Ma cos’è l’effetto stigma del MES? Il Mes è l’ultima spiaggia a cui ricorrere per un Paese in estrema difficoltà, in crisi. E se un Paese ricorre al MES, vuol dire che ha perso credibilità finanziaria: nessuno si fida ad acquistare i suoi titoli del debito pubblico.
Slitta il Recovery
Ciò che invece sembrava essere una certezza è invece il Recovery Fund. Il condizionale è d’obbligo, visto che nel momento in cui tutti attendevano segnali positivi, l’intesa tra Eurocamera e Stati membri è saltata. E’ così slittata l’approvazione del pacchetto e l’arrivo dei fondi europei decisi dai governi a luglio per rispondere alla crisi economica legata alla pandemia di coronavirus è stato rimandato. Sembra che i Parlamentari europei sul quadro finanziario pluriennale (Qfp) e il Recovery Fund abbiano bocciato la proposta arrivata dal Consiglio Ue, che proponeva un aumento di fondi solo a pochi programmi bandiera dell’Unione. Gli stessi hanno chiesto un aumento di risorse su 15 capitoli di spesa, oltre al rafforzamento delle condizionalità legate al rispetto dello Stato di diritto per erogare i fondi europei.
Di fatto, evidenzia Matteo Renzi, dicendo no al Mes Giuseppe Conte rende felici Giorgia Meloni e Matteo Salvini. La parte dell’opposizione che, fin dai primi tempi, si è opposta nettamente al ricorso del Meccanismo europeo di stabilità. Delude però la maggioranza: Nicola Zingaretti, ad esempio, ha sempre sostenuto il ricorso al Mes unica via possibile per uscire dalla crisi. I partiti di maggioranza, insomma, speravano in una diversa linea d’orientamento da parte del Premier. Linea che, però, non è mai arrivata…
Dicendo NO al Mes il Premier Conte fa felici Meloni e Salvini ma delude centinaia di sindaci e larga parte della sua maggioranza. Il tempo dimostrerà come questa decisione sia un grave errore politico e soprattutto un danno per gli italiani.
— Matteo Renzi (@matteorenzi) October 19, 2020