Il preside di Palermo si lamenta della chiusura delle scuole: si tratterebbe a tutti gli effetti di una catastrofe educativa.
Sono 10.010 i nuovi positivi registrati nelle 24 ore, contro gli 8.804 contagiati registrati il giorno prima e per di più con 150.377 tamponi, 12mila meno del giorno precedente. Il totale dei casi sale così a 391.611 casi dall’inizio dell’epidemia. Preoccupano ancora le terapie intensive, +52 persone ricoverate (ieri +47), che arrivano in totale a 638. I ricoveri ordinari crescono di 382 unità (ieri +326), e sono ora 6.178 in tutto. C’è una tragedia nella tragedia che angoscia le istituzioni e i presidi: la scuola. «Il virus non è nelle scuole. Il virus si diffonde fuori dalle scuole». Giusto Catania, dirigente dell’istituto comprensivo Giuliana Saladino di Palermo, boccia senza mezzi termini l’idea di un nuovo stop alle lezioni in presenza. «La scelta di qualche presidente di Regione di chiudere le scuole, a causa dell’emergenza sanitaria, è sbagliata», dice senza giri di parole.
Leggi anche –> Trovato morto nel letto: il drammatico addio a Elvio Anese
Leggi anche –> Dramma in montagna: un cacciatore all’improvviso precipita nel vuoto
Clicca qui e poi premi la stellina (Segui) per ricevere tantissime novità gratis da MeteoWeek
Prosegue poi parlando degli istituti scolastici: «sono sempre attivi tutti i dispositivi di sicurezza, distanze, percorsi separati, orari diversificati, accessi controllati, monitoraggio costante. Se si attuassero dappertutto i comportamenti praticati dentro le istituzioni scolastiche si potrebbero evitare nuovi lockdown e si bloccherebbe la risalita della curva dei contagi». Si tratta di una catastrofe educativa senza precedenti alimentata dalla sfiducia verso le istituzioni scolastiche. Il Covid ha aumentato la paura e ha fatto veicolare messaggi sbagliati, rappresentando la scuola come una fonte prioritaria di diffusione dei contagi». La conseguenza? «L’aumento della dispersione scolastica, soprattutto in quartieri difficili delle nostre periferie urbane», avverte.
«Al racconto di uno starnuto si assentano intere classi – dice ancora Catania – Gli stessi alunni che non sono in classe, tuttavia, possiamo ritrovarli in giro per i quartieri senza mascherina; nelle fotografie delle feste di prime comunioni con centinaia di invitati; insieme a genitori che ostentano mascherine abbassate o legate al braccio». Eppure i contagi continuano a salire: il dato della Regione Lazio smentisce la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina: il virus in classe travolge tutti. «Ad oggi a casa in isolamento ci sono 12.749 studenti e il record italiano è nella Regione Lazio – si legge su La Stampa – gli infetti finora sono 848. Dunque nelle scuole del Lazio si può parlare di vero e proprio boom di contagi. Gli ultimi dati regionali, aggiornati a mercoledì, stimano 848 casi positivi tra gli studenti (sono circa 750mila in totale), 149 tra i docenti (circa 60mila), poi 47 positivi tra collaboratori (circa 30mila) e presidi.» C’è grande ansia per un nuovo lockdown. In Campania gli istituti sono chiusi e presto potrebbe adeguarsi anche il Lazio. La tragedia educativa c’è, ma quella sanitaria, a quanto pare è più urgente.