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Cronaca

Lockdown esteso prima di Natale: è possibile, parlano i numeri

Per il momento lo spettro del lockdown viene respinto con forza, in primis dal premier Conte. Tuttavia l’Italia si trova in questo momento in “codice arancione”. C’è da fare tanto per non arrivare al codice rosso.

Immagini che potrebbero rivedersi nelle prossime settimane – meteoweek.com

Un lockdown esteso prima dell’arrivo delle feste di Natale e di fine anno. Una prospettiva che sembrava davvero difficile da prevedere, e che per il momento viene respinta con forza dai vertici del nostro Paese. Nonostante il premier Giuseppe Conte provi a rassicurare gli italiani di fronte all’eventualità di una nuova chiusura totale, i numeri sembrano parlare chiaro. E di certo non depongono in favore di un mancato secondo lockdown, visto che crescono in maniera esponenziale i nuovi casi di contagio da Covid-19 nel nostro Paese. Soprattutto negli ultimi giorni.

Stando in particolare ai tre nuovi scenari previsti dal Comitato Tecnico Scientifico, l’Italia si trova al momento in codice arancione. Ma si tratta di un colore sempre più intenso e che tende ad avvicinarsi passo dopo passo al rosso. Proprio questo colore sarà quello che farà prendere la decisione definitiva al nostro Governo: se accadrà, sarà lockdown. I numeri mostruosi del bollettino di ieri, con oltre 10mila nuovi casi di contagio su ben 150mila tamponi, fanno senza dubbio paura. Ma non sono le cifre complessive a incutere timore agli italiani.

Siamo di fronte al tanto temuto aumento del livello R-T sopra la soglia uno. Attualmente si trova a 1,17 ma il timore è che si arrivi ai livelli della scorsa primavera, ovvero di 1,5. Per il momento, sono alcuni comuni nello specifico ad aver indetto la zona rossa, senza la possibilità di entrare o uscire. Ma la situazione di alcune regioni fa paura. Come nel caso della Campania, dove il governatore De Luca è corso ai ripari optando per la chiusura di scuole e università, anche se proseguirà la didattica a distanza. O anche la Lombardia, dove Fontana ha chiuso, tra le altre cose, lo sport a livello dilettantistico oltre che amatoriale.

Nell’ultimo report, l’Istituto Superiore di Sanità ha parlato di un’epidemia entrata in una fase acuta. E al momento, sempre nell’ambito di questo report, ci sono dieci regioni che rischiano qualcosa di più. Si tratta di Abruzzo, Campania, Emilia, Liguria, Lombardia, Puglia, Sardegna, Toscana, Umbria e Valle d’Aosta. Non è da escludere, dunque, ci si vada verso lockdown non totali ma comunque estesi a interi territori regionali. Gli ospedali sono entrati in una situazione sempre meno gestibile, con l’aumento di ricoveri che ammonta a circa 400 casi alla volta.

Vincenzo De Luca è già corso ai ripari – meteoweek.com

Si parla dunque di zone rosse locali, restrizioni alla mobilità e alle attività produttive. Il passo successivo, quello che il Governo e le Regioni vogliono evitare, è quello relativo alla chiusura delle scuole. Ovvero ciò che ha fatto il governatore De Luca, il quale ha annunciato anche altre restrizioni, relative alla vita notturna. Il lockdown su scala nazionale, almeno per il momento, sembra essere scongiurato. Ma il timore è che se non si interviene per tempo, si rischia di veder salire in maniera vertiginosa il numero di nuovi casi nei prossimi giorni.

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Anche perchè, dopo esserci trovati in bollino arancione, il timore è quello che si vada molto rapidamente verso il rosso. Ovvero quella fase in cui il Covid-19 si trasmette tra gli italiani in maniera non controllata. Si tratta di una fase in cui il valore di R-T ammonta a quota 1,5 in intere regioni italiane. Tre sono i momenti in cui si avverte il cosiddetto codice rosso: una incidenza dei casi e gravità clinica elevate, una trasmissione comunitaria diffusa con cluster non più distinti tra loro e una pressione sostenuta per i Dipartimenti di prevenzione e per i servizi assistenziali.

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Non appena si entrerà in questa fase, secondo il documento redatto da Istituto Superiore di Sanità e Comitato Tecnico Scientifico parla chiaro. Scatteranno dei lockdown, localizzati in alcune specifiche aree o regioni italiane con una chiara restrizione della mobilità. Potremmo tornare a non uscire più dalle nostre regioni, ma difficilmente ci verrà negato di uscire di casa. Il caso più grave parla di un “lockdown generalizzato con estensione e durata da definirsi rispetto allo scenario epidemiologico“. Ovvero ciò che dobbiamo evitare con forza.

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