Inchiesta Lombardia film commission, ville sequestrate a contabili Lega

Inchiesta Lombardia film commission, ville sequestrate a contabili Lega. Secondo i pm sono “comprate coi soldi del peculato”

Inchiesta Lombardia film commission, ville sequestrate a contabili Lega

Le intricate operazioni nonché aziende di coperture architettate per acquistare due villette sul Lago di Garda coi soldi della Lombardia Film Commission destano nei pm un grosso sospetto. Il sospetto è che anche i noti 49 milioni di euro della Lega possano essere spariti per via delle architetture finanziarie dei tre contabili vicini al partito, arrestati con l’accusa di peculato. Ieri gli inquirenti hanno sequestrato due case a Desenzano del Garda poiché comprate con soldi  “proventi di reato”.

I pm sono sconcertati dal piano architettato da A. Di Rubba e A. Manzoni, rispettivamente revisore dei conti del Carroccio al Senato e alla Camera, per dissimulare secondo l’accusa il percorso del denaro. In tale progetto rientrerebbe anche un terzo professionista, M. Scillieri. Potrebbero essere gli stessi ad aver fatto sparire anche i fondi della Lega.

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Secondo l’accusa l’acquisto del capannone di Cormano da parte di Lfc per 800 mila euro, poi completato il 5 dicembre 2017, ha avuto l’obiettivo di creare una sorta di “schermo giuridico”. Lo scopo era coprire il trasferimento di gran parte di denaro pubblico nelle tasche dei tre commercialisti. “Ogni movimento di denaro, ancorché ancorato a un’apparente prestazione commerciale o professionale” non ha “ragione economica fondante“.

Il 21 dicembre 2017, l’impresa Taaac di Di Rubba e Manzoni, “costituita soltanto in vista dell’operazione commerciale“, versa 310 mila euro per la villa a Desenzano sul Garda (Brescia) e altri 330 mila euro il 30 febbraio 2018 per comprare la villa “Tigli”. La Taaac aveva ricevuto oltre 307 mila euro dalla vendita del capannone alla Flc, eseguita da Andromeda srl (ricollegabile a  Scillieri).

Ergo i soldi arrivano tramite una serie di pagamenti a imprese riferibili a Di Rubba e Manzoni che a loro volta versano a fiume ad altre ditte fino a far giungere i soldi alla Taaac. Vi giungono anche 100 mila euro come caparra da parte della Barachetti service srl, impresa edile che per la Lega  ha ristrutturato l’immobile di Cormano. Tale società, stipula dapprima  una scrittura privata per comprare la “Bouganville” e poi, all’ultimo, si tira indietro e lascia la caparra. Si tratta secondo il Gip, di una “condotta irragionevole” da parte del titolare Francesco Barachetti, ora indagato per concorso in peculato, che però fornirebbe “un’apparente giustificazione” al suddetto versamento.

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