“Vaccino influenava omeopatico”, recitava un maxi-cartello. Ma era una truffa. Gli esperti segnalano la grave prassi messa in atto in alcune farmacie in tutta Italia.
Una vera e propria truffa portata avanti da alcune farmacie. Una presunta cura omeopatica fatta passare per un vaccino anti-influenzale. A lanciare l’allarme sui social l’ex assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti, che ha mostrato come alcuni maxi-cartelli affissi su farmacie in tutta Italia recitino: “Vaccino influenzale omeopatico“. Non esistono, ovviamente, prove scientifiche che esso dia gli esiti sperati.
Il vaccino omeopatico
La cura omeopatica spacciata per vaccino consiste quasi in tutti i casi nell’Influenzinum. Un rimedio omeopatico in granuli in cui una parte del virus dell’influenza è diluita per nove volte in una elevata quantità di soluzione idroalcolica. La concentrazione del virus nel prodotto finale è dunque di uno su un miliardo di miliardi. Perfino nel sito dell’azienda produttrice, la Boiron, viene sottolineato che “Influenzinum homeopathic medicine is not a vaccine”.
A confermarlo Silvia Nencioni, presidente e amministratore delegato dell’azienda: “L’omeopatia non sostituisce in alcun modo la vaccinazione, che riveste un ruolo fondamentale in materia di salute pubblica“. Lo stesso ha ribadito il presidente di Omeoimprese, Giovanni Gorga: “Come associazione di categoria ci dissociamo da chiunque parli dell’esistenza di vaccini omeopatici“.
Nelle farmacie, in questi giorni, il prezzo dei tubetti monodose di Influenzinum è tuttavia raddoppiato. Probabilmente proprio a causa di coloro che lo spacciano per un vaccino anti-influenzale.
La truffa
Il cartello fotografato da Nadia Ghisalberti si trova in una farmacia di Bergamo, ma ce ne sono molti altri sparsi per l’Italia. A Berno e a La Spezia, ad esempio. Il messaggio è simile. “In questa farmacia è disponibile il nuovo vaccino antinfluenzale omeopatico“, si legge. Altri riportano anche slogan che dovrebbero incentivare il cliente ad acquistare il vaccino omeopatico: “Previeni l’influenza con l’omeopatia: prenota il vaccino omeopatico Influenzinum“, incoraggia una farmacista, utilizzando anche i social. Qualcuno lo consiglia persino per neonati e donne in gravidanza.
La verità è che il nome “vaccino” ha ben poco a che vedere con delle cure omeopatiche. Si tratta dunque di una vera e propria truffa, dato soprattutto l’elevato numero di richieste di veri vaccini anti-influenzali di questo periodo. Essi, però, attualmente nelle farmacie sono sostanzialmente introvabili. Il rischio è quindi che i clienti, leggendo tali cartelli, possano essere ingannati. In tal senso, “vaccinandosi” con una cura omeopatica, crederebbero di essere protetti quando in realtà non lo sono.
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Burioni: “Gravissimo”
A scagliarsi contro i farmacisti che mettono in atto tali pratiche è stato Roberto Burioni, immunologo e ordinario di Virologia all’università Vita-Salute San Raffaele.
“I vaccini omeopatici semplicemente non esistono e come tutte le preparazioni omeopatiche non hanno alcuna dimostrata efficacia, non contenendo alcun principio attivo“, ha spiegato al FattoQuotidiano. “È molto grave che simili preparazioni vengano vendute in farmacia e magari prescritte da medici, perché possono dare ai pazienti la falsa illusione di essere protetti, mentre la protezione è garantita solo dal vaccino vero e proprio. Se un anziano omette la vaccinazione vera contro l’influenza può morire. È legale raccontare bugie così pericolose per la salute pubblica? Gli ordini dei Medici e dei Farmacisti non hanno nulla da dire?”.
La risposta è arrivata in poco tempo. “Pubblicizzare questi prodotti come vaccini è assolutamente scorretto“, dice il Presidente dell’Ordine dei Farmacisti Andrea Mandelli. “L’unico vaccino è quello che supera test e sperimentazioni per validare un’ipotesi scientifica. In un momento in cui la ricerca del vaccino è spasmodica, c’è il rischio che tante persone spaventate e prive di strumenti caschino nella trappola: per questo i professionisti devono farsi portatori di informazioni corrette e non sviare i propri clienti. Segnaleremo i casi agli ordini regionali, non ci possono essere dubbi su temi così delicati. Le Regioni però hanno ordinato 18 milioni di vaccini. Se non ne destineranno una quota alle farmacie, per noi sarà impossibile recuperarli“.
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I pareri dei farmacisti
Non tutti i farmacisti, tuttavia, sono d’accordo con la posizione degli esperti. “Si chiama vaccino perché è prodotto a partire dai ceppi, è una valida alternativa per chi non vuol fare l’iniezione“, sostengono alcuni. “È proprio come il vaccino classico, i pazienti che lo provano tornano a chiederlo gli anni successivi“. Qualcuno, invece, sintetizza la realtà dei fatti: “Per chi ci crede, fa effetto“.